Dopo il successo del tour autunnale nei club, parte il 22 gennaio da Trento il tour nei teatri dei Marlene Kuntz “KARMA CLIMA” (Al-Kemi Records / Ala Bianca; distrib. Warner Music Italy / FUGA), disponibile in digitale, CD e vinile (https://found.ee/mk-karmaclima-album), disco che prende il nome dall’ampio progetto che unisce arte e sostenibilità.
Qui tutte le date:
22.01 – TRENTO Auditorium S.Chiara / Living Memory Festival
25.01 – PESARO Teatro Sperimentale
11.02 – PONTEDILEGNO / TONALE (BS) Paradice Music
18.02 – CAGLIARI Fabrik
17.03 – MILANO Spazio Teatro 89
25.03 – SALUZZO (CN) Cinema Teatro Magda Olivero
Sul palco Cristiano Godano (chitarra e voce), Riccardo Tesio (chitarre), Luca “Lagash” Saporiti (basso), Davide Arneodo(tastiere e violino) e Sergio Carnevale (batteria). Non solo un concerto nei teatri ma un percorso che permetterà, a ogni replica, di assistere a un trittico: un film sperimentale intorno al mistero del tempo (“Divenire del tempo trascorso”) con le immagini di Lorenzo Letizia e l’improvvisazione dei Marlene Kuntz, l’esecuzione integrale di Karma Clima in una nuova dimensione teatrale, una suite musicale che ripercorre alcune tappe del percorso trentennale della band. Tre tempi. Tre capitoli. Tre punti di vista sulla musica e sullo stare su un palcoscenico. Tre possibilità di incontro con i linguaggi della contemporaneità per più di due ore di musica e immagini ad ogni replica.
“È molto appagante suonare nei teatri. La gente viene predisponendosi ad ascoltare la musica in un contesto di concentrazione e attenzione, inibita da stucchi, velluto e moquette – è il commento della band – Bisogna meritarsela, questa attenzione, e bisogna suonare bene, dosando la potenza della performance con la cura del dettaglio, che nella quasi-sacralità del momento emerge nella sua forza dirompente. Crediamo che Karma Clima sia nel giusto equilibrio tra il vigore che un concerto rock può permettersi di esprimere in un posto accogliente e intimo, e la delicatezza di una composizione che fin da subito, nelle nostre intenzioni, si è prefissa di essere inesorabilmente intensa. Il tema del concept, il riscaldamento climatico, necessitava infatti di una seriosità non retorica e non banale, perché è urgente e ultimativo, e c’è bisogno di contribuire a scuotere le coscienze addormentate e rassegnate da una strana ignavia diffusa fra la gente. Noi lo abbiamo fatto con la suggestione della poesia, ed è ciò che vogliamo portare coerentemente nei teatri”.
