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Reportage Live

TUBORG OPEN FEST: le foto e il racconto dei concerti di Carl Brave, Ex Otago, Rkomi, Viito a Milano

Articolo Stefania Clerici – foto di Giulia Manfieri

Caldazza e concerti: un binomio che si ripete in questo inizio di estate milanese, che sul palco dell’Ippodromo SNAI di San Siro vede arrivare un nuovo festival lungo un giorno. È il Tuborg Open Fest, una lina up che strizza l’occhio all’indie, con un’ondata di artisti della nuova scena musicale italiana tutti da ascoltare: l’istrionico e versatile produttore e cantautore romano Carl Brave; gli Ex-Otago, una delle band più affermate nell’indie-pop italiano; Rkomi, giovane artista rivelazione del rap che ha fatto della contaminazione musicale la sua cifra stilistica; e l’innovativo duo itpop Viito, che si è fatto notare per il sound capace di fondere canzone d’autore e pop contemporaneo.

Alle 19.15 tutto è pronto per l’Opening act del festival con i Twee, la band vincitrice del contest Road To Tuborg Open Fest, che vengono seguiti a ruota dai Viito. Il duo, nato dall’incontro tra Giuseppe e Vito, coinquilini fuori sede ma romani di adozione, si è fatto notare su YT nella scena indie italiana, è poi arrivato dalle nostre parti in poco tempo e nel  2018, con il contratto in Sugar, pubblicano il loro primo singolo “Bella come Roma”; al festiva insieme a questo brano regalano principalmente brani tratti dal loro disco d’esordio, “Troppoforte”: “Industria Porno”, “Una festa”, “Compro oro”… e si balla al tramonto sudando non poco.


Alle 20 è la volta di Rkomi, al secolo Mirko Manuele Martorana: milanese, classe 1994, è un giovane rapper italiano, che dopo gli esordi con Dj Shablo e Tedua (con cui ha condiviso casa), è riuscito farsi strada nell’indie rap: tra i suoi successi Ossigeno, Acqua calda e limone, Non ho mai avuto la mia età ed Odyssey. Fresco del marzo 2019, Dove gli occhi non arrivano, il suo secondo album, pubblicato con Universal, che vanta collaborazioni con Sfera Ebbasta, Ghali, Carl Brave, Jovanotti e Elisa, e di cui proprio ieri sera ci ha regalato Blu, Io in terra e Mon Cheri.

Tra un dj set e un cambio palco si fanno le 21, il sole sta scendendo sul grande prato del galoppo e all’orizzonte i colori rosati del tramonto regalano poesia alla salita sul palco degli Ex-Otago. La band, qualche mese fa sul palco del Fabrique in forma smagliante e di bianco vestita, scalda il pubblico con l’inizio vacanziero di Mare, per poi scivolare sui toni più dance di Bambini, Occhi della luna, La notte chiama e Giorni vacanzieri.

Prima di intonare Tutto bene i 5 si dispongono a stella a centro palco e diventano dei moderni Backstreet Boys, presentando un sync ballet ironico ma molto professionale che si conclude con Francesco Bacci https://www.instagram.com/p/BzA7ZzZI8Ve/ sorretto dai compagni in posta da divo. Si ricomincia poi con la sezione più ballad del concerto, con Stai tranquillo e Questa notte… cantatissima a squarciagola dal pubblico. Il ritorno a Marassi continua con La Nostra pelle e Quando sono con te, saltata dal parterre dalle prime alle ultime file.

Si suda e ci si emoziona poi per l’encore affidato alla sanremese Solo una canzone, l’allegrezza agrodolce di Coraggio (con un visual manifesto-pop da appendere in camera) e l’inno che oramai è diventato la conclusione degli ultimi live della band: Cinghiali incazzati, con uno stage diving pazzo di Bacci. Si è fatto buio all’Ippodromo, ma quando hai il sole dentro si sente… e gli Otaghi ci hanno illuminato la serata!

Il dj set tra Fibra, Salmo, J-Ax (ebbene sì, cantatissimo tra l’altro) fa scaldare la platea e permette di allestire il palco per Carl Brave e il suo live tutto dance. Poco dopo le 22 tutto è pronto per l’artista, dj, paroliere romano che fa ballare tutta Italia con le sue hit. Fresco della chiusura del tour nei teatri, eccolo salire sul palco del Festival, con una Pub Crawl che infiamma i fan. Anche l’apprezzatissima Chapeau viene intonata dal pubblico e volendo essere sinceri non c’è strofa nè nota che non sia azzeccatissima in quelle scanzonate melodie che raccontano il quotidiano con estrema ironia e verità.


Le notti brave che danno il titolo all’album del coraggioso Carlo tornano in Professorè, Fotografia, Camel Blu e Pianto Noisy.

Su Spunte blu arriva con sorpesa Gue Pequeno a cantare il pezzo con un duetto che incendia. Il crescendo arriva poi con Termini e Mezzo cocktail su cui Carl, dalla camicia sudata e sbottonata, decide di togliersela, procedendo a petto nudo per il resto del live. L’amatissima Merci precede Posso, senza featuring di Gazzè, ma comunque bella e cantatissima.

L’encore vede il finale di Malibu… sognanti e con poca voce in petto si torna a casa: speriamo in un invito a cantare il prossimo live su una spiaggia, anche se al concerto di Carl Brave si è sudato quasi si fosse al mare! Chapeau per il tuo coraggio ed energia, caro Carlo!

Clicca qui per vedere le foto del Tuborg Open Fest a Milano (o sfoglia la gallery qui sotto).

Written By

Milanese, classe 1983, sono appassionata di musica, cinema e cultura pop. Adoro viaggiare, mangiare, dormire, viaggiare, ballare, sorridere e fare l'amore. Oltre a scrivere di musica su Rockon sono digital producer per il tuo canale tv preferito. Amo il rock in tutte le sue forme, i gatti, fotografare il cibo che mangio (e lo faccio da anni, non per moda social) e perdermi per le vie delle città che non conosco. Bulimica di serie tv, collezionatrice di vestiti, scarpe, borse e tutto ciò che può entrare in una grossa cabina armadio puoi chiedermi di tutto e ti darò la risposta che cerchi (altro che Google e il libro delle risposte!), basta non domandarmi: “qual è il tuo artista preferito?”.

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