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TONY HADLEY live a Bologna: l’amore per gli anni ’80 come antidoto alla vita adulta

Con l’ultima data bolognese, l’ex Spandau Ballet conclude il trionfale minitour italiano

Articolo di Chiara Bernini | Foto di Roberto Finizio

Metti un concerto di Tony Hadley in una fredda serata a Bologna. Un pubblico in visibilio per canzoni strappamutande come True e I’ll Fly for You. E uno spettacolo senza uno smartphone in vista. No, non è il 1985. È il 2022 e ieri sera sono salita sulla DeLorean di Doc per fare un viaggio di oltre quarant’anni indietro nel tempo. E ne è valsa tutta la pena… 

Nell’intima cornice del Teatro Duse di Bologna, ieri sera si è concluso il minitour italiano di Tony Hadley che lo ha visto calcare i palchi di mezzo Stivale. Dopo Torino, Milano, Ferrara, Firenze e Udine, Bologna è infatti stata l’ultima meta scelta dall’ex Spandau Ballet per celebrare i suoi 40 anni di carriera. Un tour serrato e sfortunato che, a causa del Covid, ha dovuto aspettare ben due anni per vedere la luce ma che ha comunque riscontrato un incredibile successo. I sei concerti in sette giorni in terra italiana, infatti, non solo hanno fatto quasi tutti sold out ma hanno soprattutto dimostrato come gli anni ’80 abbiano lasciato una traccia indelebile sia nello spirito dei fan ormai cinquanta-sessantenni sia nel cuore e nella voce di Hadley.

Nonostante il tour de force a cui si è sottoposto nell’ultima settimana, infatti, l’ex frontman della band inglese si è dimostrato all’altezza delle aspettative, regalando uno show emozionante di un’ora e quaranta in cui il pubblico italiano è stato teneramente riportato a un passato di giovinezza e spensieratezza. Un’adolescenza scandita dalle dolci melodie di quella New Romanitc wave di cui gli Spands, con i loro testi d’amore e i look raffinati, ne erano diventati maggior esponenti.

Tony Hadley | Foto di Roberto Finizio

Ma a distanza di quarant’anni, quel caratteristico charme inglese è rimasto incollato a Tony, permettendogli di brillare di luce propria e illuminando così un palco privo di scenografia. Lo sfondo nero e le poche luci rosse e bianche del Duse, infatti, sono state probabilmente una scelta ragionata. Pochi fronzoli, insomma, per lasciare interamente spazio alla musica e al caratteristico sound degli Spandau Ballet. 

Certo, nella serata bolognese hanno trovato posto anche alcuni suoi brani da solista. Quattro per essere precisi, fra i quali Because of You, l’ultimissimo singolo di Tony uscito lo scorso febbraio. Ma è chiaro che tutti i presenti fossero lì per celebrare e ascoltare la carriera dei Ballet. E così sul palco del Duse si sono susseguiti brani quali Highly Strung, Only when You Leave Communication. Melodie memorabili che, nonostante la grande assenza del sax, sono state egregiamente riarrangiate dalla formazione a cinque di Hadley, tra cui si è distinta la percussionista e corista Lily Gonzalez. Una voce straordinaria con cui l’ex Spandau ha duettato in una toccante versione di Through the Barricades, dedicata alle vittime dei conflitti nel mondo, dall’Ucraina all’Africa. 

La voce di Tony è essenzialmente immutata. Pur con qualche fatica nel raggiungere le note più alte, infatti, il frontman inglese riesce a far filare liscia anche una bella cover della difficile Somebody to Love dei Queen. La commozione tra il pubblico è palpabile. E, sulle note dell’iconica True, coppie di presenti si abbracciano e si baciano con affetto celebrando quella colonna sonora che ha scandito la loro gioventù.

Mentre si asciuga il sudore sulla fronte, Tony regge un bicchierino di Jack Daniels e, tra un brano e l’altro, ringrazia a gran voce (e con un’ottima pronuncia italiana) il pubblico, dimostrando riconoscenza per tutto l’amore che gli sta regalando. La gratitudine di Hadley non è solo rivolta ai fan ma anche ai suoi mitici compagni di viaggio Gary e Martin KempSteve Norman e John Keeble“Questa sera un grazie lo devo rivolgere soprattutto agli Spandau Ballet. Senza di loro, io non sarei qui”, ammette con emozione mentre in tutto il Teatro Duse si diffondono le note dell’inconfondibile intro di Gold. 

Tony Hadley | Foto di Roberto Finizio

Ed è proprio sulla sua memorabile linea di piano che il pubblico impazzisce, trasformandosi in una folla anarchica. Al diavolo le regole dello stare seduti e composti ai propri posti! Le persone si alzano e, in delirio, corrono verso i piedi del palco per cantare e festeggiare insieme uno dei pezzi più celebri degli Spandau Ballet. Le maschere addette alla sicurezza possono fare ben poco. Dopo qualche secondo di esitazione mista a panico, sul palco esplode la gioia di rivivere quegli anni di successi in cui gli Spands, nel pieno della loro carriera, riempivano stadi e facevano strappare i capelli alle ragazzine. 

Per non farci mancare nulla, Tony e soci ci regalano come conclusione persino una cover di Santa Claus is Coming to Town“Buon Natale!”, esclama come ultime parole Hadley, inchinandosi con tutta la band sotto il commosso scroscio di applausi del pubblico.

Finito il concerto, i fan si dirigono verso l’uscita. Con il sorriso sulle labbra, si accalcano al banchetto del merch per comprare borse, magliette e calamite con il volto del loro idolo. 

La scintilla finale di passione che ha fatto esplodere il Duse ha riportato a galla quel brio che, col tempo, troppo spesso viene oscurato dal grigiore monotono della vita adulta. Ma grazie a Tony Hadley e alla magia degli Spandau Ballet, ieri sera a Bologna, i presenti hanno riassaporato il gusto dell’amore adolescenziale per la vita. 

Chissà se, rispolverando quel bambino interno a ognuno di noi, il mondo possa diventare un posto più leggero in cui vivere.

Tony Hadley | Foto di Roberto Finizio

TONY HADLEY – la scaletta del concerto di Bologna 

Instinction 
Highly Strung 
To Cut a Long Story Short 
Tonight Belongs to Us
Only When You Leave 
I’ll Fly for You 
Round and Round
Alibi
Communication 
Because of You
Soul Boy
Through the Barricades 
Somebody to Love
Chant n. 1 
Every Time
Lifeline 
Mad About You
True  
Gold 

Encore: 
Santa Claus is Coming to Town 

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