Articolo di Philip M. Grasselli | Foto di Luca Moschini
Mi fa strano come stavolta io ritorni un po’ in quella modalità Erasmus in terra lombarda, data la distanza dalle zone del milanese e del varesotto in cui sono solito orbitare: mi trovo a Mantova, diventata stasera capitale italiana dell’indie.
Il concerto “zero” del Relax Tour di Calcutta si svolge al PalaUnical (ex Grana Padano Arena, Palabam come dicono i mantovani), un palazzetto più piccolo rispetto a buona parte delle tappe della prima tranche di live, ma che certamente è all’altezza di un artista che ha rivoluzionato i paradigmi della musica italiana degli ultimi otto anni (e che non si esibiva al pubblico da quattro).
La data è stata istantaneamente sold-out su tutte le piattaforme oramai da giugno, così come quelle successive del tour. E si vede. Entro nel palasport intorno alle 19:15 e metà parterre era già pieno: inoltre, la prima cosa che mi magnetizza per diverso tempo è una specie di screensaver sui ledwall con questa faccina che cambia colore e che si muove rimbalzando contro gli angoli stile logo DVD in The Office. Ma questa grafica è solo un microscopico assaggio della scenografia estremamente bella del live.
E, daje, si parte con le prime note del tour, con l’ingresso di Calcutta e la sua corposa band sulle note di Coro, che è altresì la prima traccia del suo nuovo album Relax, uscito lo scorso 20 ottobre. Io, intanto, mi stupisco di come la gente abbia imparato a memoria letteralmente tutti i testi di questa nuova uscita in così poco tempo, sarà perché io nemmeno mi ricordo quelli della mia stessa band…

Sta andando tutto male, vero? Veniamo da una settimana in cui vediamo Mantova e i suoi dintorni, tipo solo il palazzetto.
La positività di Calcutta
Edoardo D’Erme, all’anagrafe, si accerta abbastanza frequentemente sull’andamento della sua performance, con quel mood un po’ leopardiano che abbiamo imparato a conoscere attraverso la sua discografia. La setlist è un meraviglioso intreccio delle sue tre uscite, Relax, appunto, Evergreen e Mainstream: al di là delle sue ben note canzoni, la cosa che più mi ha colpito è la scenografia sui vari ledwall, un’opera d’arte più bella dopo l’altra che mi ha completamente conquistato traccia dopo traccia.
Giusto un paio di esempi, durante Giro con te, tutto parte da una ricerca su Google Maps, con il risultato del tragitto che coincide con le tappe del suo lungo tour invernale ed estivo, ma in modalità Street View. Tramite questa maschera, ogni inquadratura di Calcutta viene scontornata il più fedelmente possibile da un algoritmo e ha come sfondo questo finto viaggio sulle strade, come fosse davvero un pedone in movimento.
Ma non solo: in Hübner abbiamo un “tributo” al machine learning, con i famosi rettangoli e quadrati che incapsulano ed etichettano il soggetto inquadrato, come funziona nel training di algoritmi di categorizzazione di elementi in base a questi ultimi. In aggiunta, sopra il palco, è presente un grande display che simula quello a sette segmenti. Prima del live, illustra semplicemente data e ora, dopodiché diventa anch’essa parte integrante della scenografia, indicando i titoli o le parole chiave della canzone in quel momento, ma soprattutto scandiva i momenti di “relax”, specialmente nell’intermezzo musicale tra Ghiaccioli e Le barche.
Non vorrei spoilerare troppe cose – dato che è solo l’inizio di un lungo tour che occupa sia quest’inverno, ma anche la prossima estate, con le nuove tappe annunciate lo scorso 6 novembre – ma il concerto è stato complessivamente una fucina di emozioni, di relax e di empatia, sia per le grafiche che mi hanno fatto impazzire, sia per l’atmosfera in cui le circa 5,400 persone cantavano ogni singola parola delle canzoni di Calcutta, per tutti i novanta minuti intermezzo musicale a parte… “e sento il cuore a mille!”.
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CALCUTTA – La scaletta del concerto di Mantova
Coro
2minuti
Cosa mi manchi a fare
Controtempo
Orgasmo
Milano
Limonata
Kiwi
Loneliness
Giro con te
Hübner
(intermezzo musicale)
Ghiaccioli
Le barche
Oroscopo
Sorriso (Milano Dateo)
Gaetano
Preoccuparmi
Frosinone
Del verde
SSD
Encore:
Allegria
Paracetamolo
Pesto
Tutti falliti
