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Tour

VILLAGERS in tour per tre date a Dicembre

villagersDopo il successo dello scorso luglio a Sexto’nplugged, Conor O’Brien, alias VILLAGERS, e dopo aver diviso il palco con artisti come Neil Young, Tindersticks e Fleet Foxes torna con la band al completo per un tour invernale che toccherà la nostra penisola per tre spettacoli unici: Milano, Bologna e Roma.

Ad aprire i concerti ci sarà per ogni data una band o artista italiano emergente.

GIOVEDI’ 5 DICEMBRE
TUNNEL CLUB MILANO
Opening Act: THE SLEEPING TREE
Via Sammartini, 30 20125 Milano
www.tunnel-milano.it
biglietta in vendita su ticketone.it

VENERDI’ 6 DICEMBRE
COVO CLUB BOLOGNA
Opening Act: ED
Viale Zagabria, 1, 40127 Bologna
www.covoclub.it

SABATO 7 DICEMBRE
CIRCOLO DEGLI ARTISTI ROMA
Opening Act: LO SPINOSO
Via Casilina Vecchia 42, 00182 Roma
www.ilcircolodegliartisti.it
biglietta in vendita su greenticket.it

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I Villagers nascono nel 2010 dalla mente del musicista e cantautore irlandese Conor O’Brien. Il disco d’esordio, Becoming A Jackal, è senza ombra di dubbio uno dei migliori album pop d’inizio decennio, a fronte di una vera e propria ovazione da parte della critica (nominationa al Mercury Music Prize e premio Ivor Novello). Dopo due anni di tour, che permettono a Conor O’Brien di sperimentare nuovi suoni ed acquisire maggiore dimestichezza e collaborazione con la sua band, è il momento di Awayland, il secondo disco che appare sicuramente e sin dal primo ascolto un album più maturo, denotando l’intenzione ed il bisogno del frontman di evolversi verso un orizzonte più variegato rispetto al primo lavoro e di confrontarsi con gli altri membri della band.

“Abbiamo girato in tour così tanto insieme, che ci è sembrato del tutto naturale registrare l’album assieme. Ho inviato loro i miei demo rifiniti, in modo che tutti inizialmente imparassero le parti, ma dopo che ci siamo riuniti tutti a casa di Tommy, abbiamo stravolto tutto. Mi sentivo veramente bene. Il primo è stato un disco forte, ma quest’ultimo mi ha fatto capire quanto sia stato importante il coinvolgimento della band. L’intero viaggio è stato emozionante, e molto ossessivo. Suppongo che sia per questo che l’album sia uscito due anni e mezzo più tardi” commenta lo stesso O’Brien.

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