Il Primavera Sound dà il benvenuto a Miley Cyrus, un’icona del pop contemporaneo in tutte le sue forme. L’autrice di Bangerz non ha bisogno di presentazioni, ma una breve descrizione può aiutare: dal country all’urban pop passando per la sperimentazione psichedelica in compagnia dei Flaming Lips, Miley Cyrus si è imposta come una delle voci più anticonformiste dello star system attuale e del dibattito sul genere, calzando così a pennello per l’anno del The New Normal al Primavera Sound.
Allo stesso tempo, ci duole purtroppo annunciare che Cardi B non si esibirà al Primavera Sound 2019. L’artista americana ha annullato la sua partecipazione a causa di impegni promozionali negli Stati Uniti che non è stato possibile rinviare. Miley Cyrus suonerà al festival venerdì 31 maggio, condividendo quel giorno il cartellone e il palco con altre voci importanti del nuovo pop come Carly Rae Jepsen, Janelle Monáe e Robyn.
Il cartellone del Primavera Sound 2019 è normale? No, ma vogliamo che lo sia. The New Normal, o la nuova normalità, è l’idea su cui è fondato l’universo della diciannovesima edizione del festival di Barcellona. Dal 30 maggio al 1 giugno 2019, il Parc del Fòrum di Barcellona sarà testimone di un’edizione eccezionale: un punto di svolta.
La parità tra donne e uomini nel cartellone, una ecletticità di stili che è evidente e la spinta a prendersi dei rischi nel comprendere i tempi in cui viviamo, sono le idee centrali del Primavera Sound 2019. Questo è il culmine di quello che si intuiva già dalle edizioni precedenti del festival, confermato dai 226 nomi di cui più del 50% sono donne, con una varietà di generi musicali che spazia dal metal più estremo al reggaeton, passando dal pop, l’hip hop, il jazz, l’elettronica sperimentale, la trap e il canonico indie rock, con un evidente impegno a rinnovare le posizioni di maggior rilievo del cartellone.
Tutto questo senza rinunciare a presentare un cartellone che è assolutamente unico al mondo, rischioso ma convincente, come ogni anno. Un cartellone che quest’anno vede alla guida i nomi che definiranno la musica del 2018-2019: il ritorno al festival di Solange, dopo che la sua ultima apparizione l’aveva consacrata a diva del R&B, figura di cui il mondo intero aveva bisogno; i campioni del pop psichedelico Tame Impala che presenteranno il loro attesissimo nuovo album; il colombiano J Balvin, principale esponente di una nuova ondata di reggaeton che dopo aver pubblicato uno degli album dell’anno, Vibras, non mancherà di abbattere tutti i confini; Erykah Badu, l’indiscussa figura che coniuga il soul classico e moderno; il portabandiera della trap statunitense Future; la star Janelle Monáe, armata del suo pop politicamente impegnato; l’icona dell’hip hop Nas; Rosalía nel pieno della sua inarrestabile ascesa verso l’apice del pop sperimentale mondiale. Le attrazioni principali sono completate da James Blake, come paradigma dei nuovi creatori di musica che uniscono ballo ed emozione, gli Interpol con il loro nuovo album, ancora una volta in piena forma e l’artista svedese Robyn col suo ritorno discografico dopo otto anni di silenzio.
Un cartellone per il pubblico più giovane? Sì… e no. Ci sono idoli delle nuove generazioni come l’enfant terrible Mac DeMarco, l’eccelsa FKA Twigs, le rappresentanti del pop di personalità Carly Rae Jepsen, Christine and the Queens e Charli XCX, l’innovatore del soul James Blake, la diva colombiana dell’R&B Kali Uchis, l’indie rock ridotto ai minimi termini di Snail Mail, la follia da palcoscenico di Boy Pablo e molti altri nomi che rappresentano il futuro prossimo del pop più ricercato, come Sigrid, Clairo ed Empress Of. Ma c’è anche spazio, ed è uno spazio non indifferente, per annunciare l’atteso ritorno degli Stereolab (sì, proprio loro), una nuova avventura dell’illustre Jarvis Cocker, l’esuberante Courtney Barnett, la tanto attesa prima apparizione al nostro festival dei Guided by Voices, i titani del punk Jawbreaker, il ritorno dei Low con uno dei loro migliori album, l’anticonformismo di Roisìn Murphy, il sobrio folk di Kurt Vile & The Violators, il classicismo di Aldous Harding, gli emozionanti Big Red Machine di Justin Vernon e Aaron Dessner (che suoneranno nella giornata inaugurale a ingresso libero del mercoledì) e un lungo elenco di nomi che rende chiaro che l’amore per gli anni novanta non finirà mai: Suede, Built to Spill, Primal Scream, la madre dell’indie Liz Phair, Stephen Malkmus & The Jicks… È possibile fondere la storia con il futuro? Certo che sì!
Reggaeton? Sì, reggaeton. Basta con la dittatura di cosa è corretto. Il mondo si sta affacciando sui ritmi latini ed è il momento giusto per aprirsi a un festival senza dogmi, un festival più libero e più vario. Da qui la presenza di J Balvin, una figura fondamentale per capire l’importanza dell’espansione mondiale del reggaeton. Un artista che ha abbattuto le barriere e i pregiudizi col suo ultimo album, Vibras. Altrettanto importante è la presenza della regina portoricana Ivy Queen, del pioniere DJ Playero e del panamense Japanese – un riferimento storico del genere. Aggiungiamo alla lista leggende come Don Chezina, Hurricane G e Tony Touch e non possiamo più dire che il reggaeton stia sbarcando al Primavera Sound 2019. Semmai è l’intera armata del perreo che sta arrivando.
Qual è la situazione della musica elettronica, quindi? È ancora ben presente. Ancora una volta con la collaborazione del Comune di Sant Adrià de Besòs, Primavera Bits avrà tre palchi che daranno vita al lato più edonistico, festaiolo e alternativo del festival, oltre a una sorpresina o due per chiudere al meglio. E come al solito tutti i generi saranno rappresentati da leggende come Richie Hawtin CLOSE a nuovi pilastri dei beat come Nina Kraviz, Modeselektor, Peggy Gou, Krystal Klear e Helena Hauff, oltre alle prime esibizioni live di Objekt e Veronica Vasicka, Yves Tumor accompagnato da una band e un nuovo spettacolo del maestro tedesco Apparat. Ci saranno anche lezioni che impreziosiscono, come quella tenuta da Suzanne Ciani (pioniera della musica elettronica), impegnative come quelle di SOPHIE e Mykki Blanco e ibride come quelle di Neneh Cherry, Maribou State, Jungle e David August, insieme alle nuove generazioni rappresentate da Yaeji, Danny L Harle e RRUCCULLA.
In che modo stiamo mantenendo intatta l’essenza del festival? Con la dodicesima performance degli Shellac, per esempio; con i nostri Deerhunter che hanno deciso di tornare ancora una volta per inaugurare il festival lunedì sera all’Apolo e con DJ Coco che quest’anno chiuderà il festival all’Apolo la domenica e cederà il suo posto alla fine della festa sul Ray-Ban stage del Parc del Fòrum a DJ Rosario & Sama Yax, due DJ dalla famiglia del Primavera Sound che metteranno il sigillo su questa edizione irripetibile del festival.
Gli abbonamenti completi per il Primavera Sound 2019 sono in vendita al prezzo di 215 €. I biglietti giornalieri per sabato 1 giugno sono ancora in vendita al prezzo 90 €. I biglietti giornalieri per giovedì 30 e venerdì 31 maggio manterranno il prezzo di 80 € (più i costi di distribuzione) fino al raggiungimento dell’85% della capacità del giorno corrispondente.
