Foto di Giulia Manfieri
23 ottobre, Milano. Dopo decine e decine di date su e giù per lo stivale, nei club e nei più importanti festival estivi, il “Tour Europeo in Italia” di Dutch Nazari è giunto al capolinea, ma non prima della grande festa finale ai Magazzini Generali.
Il rapper cantautore padovano viene anticipato sul palco da Dola, altro artista del roster Undamento – una delle etichette indipendenti più fresche della scena attuale – che, in versione lo-fi, porta sul palco un cantautorato sincero, urlato e immerso nella quotidianità, nei racconti della provincia e in uno strano romanticismo (a modo suo). A momenti più intimi chitarra e voce – graffiante, difficile da scordare e da non apprezzare – si alternano brani decisamente rap ed altri dalle influenze molto elettroniche. L’album di esordio di Dola, uscito ad aprile di quest’anno, si intitola Mentalità, e non c’è parola più adatta per sintetizzare questo set, apprezzatissimo dal pubblico che, nonostante la relativa novità della proposta, pare conoscere a memoria ogni brano.
Dutch Nazari (per gli amici Duccio) sale sul palco – anticipato da un breve ma acclamato sipario del poeta contemporaneo Alessandro Burbank – accompagnato dalla sua band e dall’inseparabile Sick et Simpliciter (Luca Patarnello), suo produttore e bassista. Strofa dopo strofa, il concerto tocca quasi tutti i brani di Ce lo chiede l’Europa – ultimo album di Dutch, uscito a novembre dello scorso anno – ma riserva anche qualche chicca per i fan di più vecchia data, come Diecimila Lire – che apre il set – o Luce Clandestina.
Quella di Dutch Nazari è una penna leggera ma mai banale che restituisce ora romantiche associazioni, ora pungenti critiche politiche e sociali (Qualcuno strilla “Chiudete il porto!” / E intanto suo figlio è in un aeroporto), combinando perfette descrizioni della vita quotidiana a riflessioni personali. Brani intimi come L’Europa si alternano a canzoni da cantare e ballare come Guarda mamma senza money o Calma le onde, e il set vola – letteralmente – verso la fine, non senza sorprese.
Già individuati in giro per il pubblico, salgono sul palco Maurizio Carucci (frontman degli Ex-Otago) per un featuring su Fuori Fuoco e per ultimo Frah Quintale, – anche lui di casa Undamento – con il quale Dutch mixa Cura di Me e 64 Bars (uno dei brani del rapper bresciano).
Anticipato da tre singoli usciti in estate (Di me i baristi, Bravi tutti e Cambio di stagione) e dallo stesso Dutch Nazari, è in arrivo un momento di pausa – si fa per dire – dedicato esclusivamente alla produzione di nuovo materiale. La crescita stilistica e l’unicità che hanno caratterizzato il suo percorso, dagli esordi ad oggi, ci rende impazienti di scoprire quale sarà la nuova direzione di Dutch Nazari. Intanto, nell’attesa, se non avete ancora avuto modo di ascoltarlo, fatelo, perché “È l’Europa che ce lo chiede”.
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