Connect with us

Ciao, cosa stai cercando?

Reportage Live

NU GENEA – Napoli rules the world

Il racconto e le foto della serata sold out al Fabrique di Milano. Successo di pubblico meritatissimo per una band composta da artisti straordinari.

Articolo di Roberta Ghio | Foto di Marco Arici

Successo di pubblico ieri sera al Fabrique di Milano per la prima data (sold out) nel capoluogo meneghino del BAR MEDITERRANEO CLUB TOUR 2023 dei Nu Genea, il progetto artistico di Massimo Di Lena e Lucio Aquilina, musicisti e dj di origini partenopee, che con i loro brani hanno conquistato in pochi anni migliaia di persone in tutto il mondo.

Arrivo con anticipo al locale e ne approfitto per prendermi un pochino di tempo e dare uno sguardo al loro merchandising, genuino ed elegante, dai particolari vintage ed accattivanti. Ad accoglierci il dj set di Sara Mautone, che con il suo sound ci accompagna con grande savoir faire e garbatezza al tanto atteso live. Un pubblico di diverse età e dai tanti colori riempie via via la sala.

Multicolore non solo per le immancabili magliette del Napoli che spiccano qua e là, ma anche per le diverse tipologie, se così si può dire, di pubblico: dallo studente, a chi arriva dal lavoro ancora in completo e corre al bar, c’è anche chi è al suo primo appuntamento e chi col parrucchiere non farà mai pace. Eterogeneità e voglia di esserci! (non è sempre così, chiederete? No, non sempre!)

Un po’ tardino per una quasi anziana come me, ovvero poco prima delle 22.00, nelle luci di un tramonto dai toni del rosso e del giallo che avvolgono la sala, mentre gli artisti prendono posto sul palco, si accende l’insegna bianca a sfondo azzurro del Bar Mediterraneo, sancendo così l’inizio di una serata all’insegna dei suoni e dei colori.

Tra gli outfit da clima relax dei musicisti, spicca lei, Fabiana Martone, una forza della natura, femminilità in persona. In abito blu dalla profonda scollatura e mantello argento, sembra arrivare dall’antica Grecia per raccontarci, con le sue movenze, le note che ascoltiamo. Oltreché a deliziarci ed impressionarci con la sua voce, potente, e dall’estensione pazzesca!

Vesuvio, con il suo incedere profondo, le sue aperture e le incursioni di sax, dà il via alla serata e fa capire di cosa si parlerà: di mondo. Sì, perché l’internazionalità dei Nu Genea, non sta solo nel fatto che ne arrivano da aver suonato in Australia e questo tour alterna date italiane ad altre europee, ma anche, e soprattutto, che l’internazionalità è presente in ognuno dei loro brani, in cui i suoni della terra, come ad esempio percussioni o flauti, uniti all’ottone, all’elettrico e ai synth, avvicinano mondi geografici e temporali apparentemente lontani tra loro, in un viaggio spazio tempo in cui “le radici”, sono al centro, e arrivano dritte ed attuali nel presente.

Per non parlare poi della bellezza nel vedere un club sold out (e lo era decisamente, non si intravedeva un decimetro libero), cantare, passando dal napoletano al francese, dallo spagnolo all’arabo. Non importa che giornata hai avuto o lo stress che hai addosso o se non sei di Napoli: Tu comunque canti (o per lo meno ci provi! Ma intanto anche con l’inglese ci facciamo degli sconti e ci concediamo dei wacciuwari…). Perché c’è il ritmo e il lasciarsi andare è istintivo e naturale. Rimanere fermi è impossibile.

Dal palco poi, il coinvolgimento non è solo con musica, ma una vera e propria istigazione benevola, non sono da parte di Fabiana, che interagisce sempre con gesti o sguardi, ma anche da parte dei musicisti, in particolare il mai pago Pietro Santangelo che, appena lascia il sax, incita e partecipa con i fan. Si respira un clima di festa, in un contesto senza confini.

Sono mani alzate e teste costantemente in movimento per Parev’ Ajere, dalle tinte funky quando, dopo il tramonto, ormai si è fatta notte e il palco è immerso nel blu. Tripudio di percussioni dell’ottimo Paolo Bianconcini che regalerà durante la serata momenti di altissima intensità, difficile stargli dietro anche solo con la testa. Da un brano all’altro senza molte parole, a parlare sono i suoni e le emozioni che arrivano dal palco, dove vediamo solo sorrisi.

Accoglienza speciale per Praja Magia e per il volteggiar di mantello da parte della splendida Fabiana, che richiama alla memoria il movimento creato dai derviches tourneurs, nonostante il poco spazio che ha a disposizione sul palco, visto il notevole numero di strumentazioni presenti.

Boato e canti per Marechià, la cui resa live è molto più incisiva e potente rispetto alla versione registrata, che risulta più soffice e garbata. Chi salta, chi si abbraccia, chi si fa dei viaggi suoi, tutto è perfetto!

Nuova Napoli è l’occasione per conoscere meglio gli artisti sul palco, che già hanno fatto capolino durante i vari brani. Assistiamo ad una vera e propria goduria strumentale, iniziata dal sax di Pietro Santangelo, seguito poi dalle percussioni di Paolo Bianconcini. Si prosegue col botta e risposta tra la chitarra di Marcello Giannini e il basso di Paolo Petrella, il tutto sorretto sapientemente dalla batteria di Andrea De Fazio e da “loro”, Massimo Di Lena e Lucio Aquilina alle tastiere e sintetizzatori. Un momento prezioso di passato, presente e futuro!

La serata scivola via, brano dopo brano, ognuno con una propria personalità. Su Gelbi abbiamo modo di conoscere Marzouk Mejri dalla voce ipnotica, che si dividerà tra darabouka, flauto e, appunto, voce, affiancato sempre da Fabiana e sostenuto dal suono Nu Genea.

Alle prime note di Tienaté, neanche a dirlo, esplosione naturale della sala, che declamando all’unisono un bel “pararà pararà pararà” anticipa gli stessi strumenti. In un quotidiano che, per lo meno in certi ambiti, ci vuole sempre più performanti, puristi, con l’inglese perfetto, lasciarsi andare ad un “pararà” è qualcosa di impagabile. Grazie alla musica e ad artisti che ce lo ricordano! Tuttavia non tragga in inganno ciò: tutto quello che arriva dal palco è frutto di una ricerca puntuale e dedicata e il risultato è un groove dalle molteplici influenze, molto raffinato. Le orecchie più fini questo lo sanno ben cogliere. Le altre … ne godono e basta!

Ddoje Facce ci fa abbassare i battiti, ascoltarla ad occhi chiusi è un’esperienza. Nella parte strumentale i synth mi evocano come un vociare di ragazzini nelle strette strade che dal centro portano al porto (mi sto vedendo a Genova, non se ne avranno a male Lucio e Massimo). Ci avviamo alla chiusura e, il finale, non poteva essere che Je Vulesse, con tanto di botta e risposta tra palco e pubblico avvolti dai colori del sole.

Mi avvio all’uscita, “sono gasata”, che bravi”, “te l’avevo detto che saresti rimasto impressionato” queste le frasi che colgo mentre fuggo a prendere il 27.

Vide ‘o mare quant’è bello, Spira tanto sentimento, diceva un brano di fine ‘800, forse una tra le più note canzoni napoletane. E sicuro tanta ispirazione ha dato quel mare, da cui sono partiti i Nu Genea, per il loro progetto. Se fino a qualche tempo fa la canzone napoletana, nel mondo, veniva associata, giustamente, a Torna a Surriento, poesia e mandolino, vista la risposta e l’accoglienza che stanno avendo i Nu Genea a livello mondiale, sono certa che qualcosa cambierà. Nessuno scalzerà Reginella o tanto meno Pino Daniele, ma una Nuova Napoli si metterà al loro fianco (i gesti scaramantici, se ritenete, sono consentiti!)

Napule è na malatia, e’ na bucia e na Verità

Non perdere l’occasione di assistere ad un live dei NU GENEA!!!

Clicca qui per vedere le foto dei Nu Genea in concerto al Fabrique di Milano o sfoglia la gallery qui sotto

Nu Genea

NU GENEA – La setlist del concerto al Fabrique di Milano (9 marzo 2023)

Vesuvio
Parev’ Ajere
Praja Magia
Disco Sole
Marechià
Bar Mediterraneo
Nuova Napoli
Obsession
Gelbi
Straniero
Tienaté
Ddoje Facce
Amore
Alli Galli
Je Vulesse

Written By

Nata e vissuta sul mare, da qualche anno a Milano dopo una parentesi romana. Cresciuta a pane e Bruce Springsteen, da un lato gli studi scientifico matematici, un lavoro nell'IT che mi appassiona, dall'altro l'amore per la pittura, la scultura, la fotografia, il teatro e i film di Sergio Leone. Amo sia visitare città, sia la natura e lo stare all'aria aperta. La musica è una costante nella mia vita, ogni momento ha una colonna sonora; amo soprattutto la musica dal vivo, unico modo per conoscere veramente un artista. Amo scrivere e sono alla costante ricerca del modo migliore per tradurre su carta le emozioni. Sono profondamente convinta dell'importanza dell'amare e del mettere passione in tutto quello che si fa... con anche un pizzico di ironia!

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Scopri anche...

Festival

GOA-BOA arriva alla suo 25mo anniversario. Uno dei festival più longevi e stimati della penisola celebra il suo primo quarto di secolo con un cast...

Reportage Live

Articolo di Stefania Clerici La giornata più lunga di quest’anno è stata lo scorso 21 giugno, con il solstizio d’estate, ma non per chi...

Festival

Xavier Rudd, Lil Kuvenki, Nu Genea, Rosa Chemical e tanti altri protagonisti del Tanta Robba Festival di Cremona

Festival

Giunge alla IV Edizione la rassegna che porta nel Centro Italia − nella splendida location dell’Anfiteatro Romano di Terni − grandi nomi del panorama...