Articolo di Stefania Clerici (Milano)
Foto di Denis Ulliana (Piazzola sul Brenta, Padova) – Foto di Antonio Siringo (Roma)
Un salto nel tempo di almeno 40 anni, quello che ho fatto ieri sera al concerto di Neil Young al Market Sound di Milano, ri-vivendo (o meglio vivendo per la prima volta, dato che di anni ne ho poco più di 30) i suoni del blues e del country old style, con un artista che in barba a tutti ha fatto la storia del rock.
L’arena stessa del mercato è diversa da solito: all’ingresso un “mercato della Terra”, il Mercato di Neil, con stand di Greenpeace, Emergency e associazioni che del futuro fanno una vera e propria missione e credo. Intorno a me il passato, un pubblico non giovane, che ha vissuto gli anni del rock (quegli anni che tanto avrei voluto vivere anche io) e che è lì per celebrare il rito di “Earth”, l’ultimo lavoro in studio pubblicato dall’artista canadese.
Sono da poco passate le 21.30 quando arrivano onstage due hostess ad innaffiare le piante posizionate ai lati del palco; sale poi Neil con addosso una t-shirt nera con la scritta “Earth” e in testa un cappello dalla tesa che nasconde il volto.
Foto del concerto di Piazzola sul Brenta, Padova
Si inizia con “After the gold rush” al piano, da solo. Un vento piacevole rinfresca la serata e alternandosi tra gli strumenti della chitarra acustica, dell’organo e del pianorte Neil ci regala in solitudine anche “Heart of gold” e “The needle and the damage done”. Poco dopo il live prende una svolta country, entra la band, i Promise of the Real, composta tra gli altri dai figli del grande Willie Nelson, Lukas e Micah, raggiunti poi sul palco dal padre di 83 anni suonati.
Insieme Neil e Willie ci suonano “Are There Any More Real Cowboys?” e “On the Road Again”.
Breve omaggio all’Italia con “Nel blu dipinto di blu” suonata al pianoforte da Lukas Nelson, sul palco l’atmosfera si scalda, Young imbraccia l’elettrica e si scatena insieme ai suoi con assoli a tre chitarre su “Powderfinger” e “Cowgirl in the sand”. Con “Alabama” e “Love to Burn” si sfiorano le stelle e nel gran finale “Rockin’ in the free world” tutto il pubblico si scatena cantando a squarciagola.
Un unico lungo bis con “Homegrown”, ripresa a più battute. E’ passata le mezzanotte da un po’ e tutti i musicisti sono radunati sul palco in cerchio intorno a Nelson, saltellano e sorridono. E’ un giro giro tondo di musica, in cui due grandi del rock che fanno 153 anni in 2 coronano una delle serate più interessanti che l’estate milanese ha regalato al Market Sound. Quasi 3 ore di concerto e uno spettacolo che conserverò nei ricordi per molto, molto tempo.
Foto del concerto di Roma
NEIL YOUNG – Scaletta – Milano
After the Gold Rush
Heart of Gold
The Needle and the Damage Done
Mother Earth (Natural Anthem)
From Hank to Hendrix
Out on the Weekend
Comes a Time
Old Man
Nel blu dipinto di blu
Are There Any More Real Cowboys? (con Willie Nelson)
On the Road Again (con Willie Nelson)
Winterlong
Alabama
Words (Between the Lines of Age)
Powderfinger
Cowgirl in the Sand
Mansion on the Hill
Love to Burn
Western Hero
Vampire Blues
After the Garden
Revolution Blues
Seed Justice
Rockin’ in the Free World
BIS
Homegrown (con Willie Nelson)
