Articolo di Serena Bressan | Foto di Matteo Scalet
Ci sono dei posti dove si respira magia. Ci sono dei momenti della giornata, come il tramonto, che riescono a far emozionare se solo ci si sofferma ad osservarli. Ci sono degli artisti che hanno il potere di creare naturalmente atmosfere suggestive. Anche solo con la chitarra e la voce. E con il perfetto amalgama delle stesse. I Kings of Convenience entrano di diritto nel novero di questo olimpo di musicisti e lo hanno magistralmente dimostrato anche nel corso del loro concerto all’Anfiteatro del Vittoriale di Gardone Riviera (BS) domenica 17 luglio. Un luogo/non-luogo, il Vittoriale di Gabriele D’Annunzio, intriso di poesia, di genio sregolato e di storia. Una storia che ha ospitato anche le note dei Kings of Convenience.
È una carriera relativamente breve, ma densa di successi e già iconica di uno stile, quella che i Kings of Convenience stanno festeggiando in questi giorni, tornando in Italia con un tour celebrativo dei loro primi 15 anni. Dopo il grande successo ottenuto lo scorso anno con il loro “Quiet is the new loud – Tour”, durante il quale la band norvegese riproponeva tutte le canzoni dell’album d’esordio del 2001, Erlend Øye e Erik Glambek Bøe si presentano sul palco del Vittoriale con un set minimale, nessuna scenografia. Solo loro, le loro chitarre, i loro microfoni, armonie perfette e un moog appoggiato su un tavolo drappeggiato di scuro.
Iniziano nordicamente puntuali, mentre il buio avanza dietro di loro confondendosi con le acque del Lago di Garda. Condiscono le pause tra i primi pezzi con una buona dose di ironia ed è così che un pubblico incredibilmente ricettivo alla lingua inglese si ritrova catapultato in una dimensione fatta di sorrisi, commozione, schiocchi di dita (più o meno a ritmo) e applausi. La prima parte del concerto è dedicata a celebrare gli inizi della loro carriera: “Quiet is the new loud” la fa da padrone. È un crescendo che parte da “Winning a Battle, Losing the War”, passando per “Toxic Girl” e “Failure”, un crescendo che vede il duo scandinavo sempre più coinvolto e coinvolgente.“Love Is No Big Truth”, pezzo tratto dal disco del 2004 “Riot on an Empty Street”, segna il passaggio al blocco di canzoni del “new record” dei Kings of Convenience “Declaration of Dependence” del 2009. Ma forse è meglio chiamarlo “the latest record” visto che ha già compiuto 7 anni – come loro stessi dicono, scatenando una risata generale.
Ed è così che il Vittoriale si riempie delle sonorità che hanno consacrato la band a livello mondiale, definendola come unica nel proprio genere. “Second to Numb”, “Mrs. Cold” e “24-25”, tra le altre, spingono le persone sedute in platea ad alzarsi e a raggiungere la prossimità del palco. Prima sono state invitate a gran voce dall’ottimo e diretto italiano di Erlend Øye, che da anni si è trasferito stabilmente in Sicilia: “You’re sitting on concrete (“Siete seduti sul cemento”), come sta il culo?”. Poi, spontaneamente, tutti si sono alzati in piedi, accompagnando “Boat Behind” e cantandone all’unisono il ritornello “I could never belong to you”. È “I’d Rather Dance With You” a fare da passaggio, con una piccola pausa, verso gli ultimi pezzi suonati dai Kings of Convenience, tra i quali sono spiccati un’emozionante “Homesick” ed un’esibizione spettacolare con una “tromba” suonata dalla voce di ErlendØye.
Un concerto che è finito con la convinzione di aver visto e ascoltato la bellezza. E con la speranza di poter almeno una volta fare una serata al bar con quei nerd pazzi, misurati e geniali di ErlendØye e Eirik Glambek Bøe. Dopotutto, dove se non al Vittoriale pazzia, misuratezza e genialità si fondono in maniera perfetta? Le prossime date dei Kings of Convenience in Italia saranno il 20 luglio alla Fortezza Firmafede di Sarzana (La Spezia) per il “Sarzana Sound” e il 22 luglio al Castello Svevo di Cosenza. Andateci, ne vale la pena.
Kings of Convenience – Scaletta Anfiteatro del Vittoriale di Gardone Riviera (BS) – 17 Luglio 2016
1. Winning a Battle, Losing the War
2. Toxic Girl
3. Singing Softly to Me / The Girl From Back Then
4. I Don’t Know What I Can Save You From
5. Failure
6. The Weight of My Words
7. Love Is No Big Truth
8. Second to Numb
9. 24-25
10. Know How
11. Mrs. Cold
12. Boat Behind
13. I’d Rather Dance With You
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14. Homesick
15. Misread
16. Little Kids
