Articolo di Serena Lotti
I Linea 77 sono tornati. Più eccentrici, più crossover, più digital, anche più disincantati forse. Ma non meno cattivi e urticanti. Sono passati più di 25 anni da quando la band alt metal di Torino si imbarcava sul bus della linea 77 per andare in sala prove. Oggi, qualche capello bianco e più esperienza, hanno decisamente più voglia di fare quello che gli passa per la testa. Finalmente dopo 25 anni di onorata carriera ti puoi anche affrancare dall’essere sempre al di sopra delle aspettative dei fan e delle etichette e fottertene di quello che pensa la gente. I Linea del resto non hanno mai deluso. Dritti, lapidari, incazzati come pitoni, si sono sempre messi in gioco e hanno rischiato, sempre.
La bandiera dell’alt rock italiano, il collettivo hardcore più incazzato di sempre torna dopo l’ultimo album Oh! del 2015 con un concept nuovo e ardito dal nome Server Sirena prodotto da The Bloody Beetroots e che vede la collaborazione di numerose star italiane delle 24 barre, dal più famoso Salmo (già in famiglia grazie alla storica collaborazione con Dade) a Axos, Caparezza, Hell Raton e Jack the Smoker. Un album dove la violenza del loro alternative metal si mescola con suoni elettronici e contaminazioni rap metal. Un autentico cambio di rotta? No. Ma quando mai. Le asperità dei Linea sono quelle di sempre. E vederli live ci rassicura.
L’Alcatraz si riempie velocemente di gente over 35 per lo più e si vede a prima vista che hanno voglia di spingere e pogare, glielo leggi negli occhi che aspettano solo che i Linea accendano ed infiammino tutto il locale. E all’arrivo di Davide “Dade” Pavanello, Paolo “Chinaski” Pavanello, Nicola “Nitto” Sangermano, Christian “Tozzo” Montanarella, Paolo Paganelli e Fabio “Maggio” Zompa. su un palco immerso in luci rosse e pesanti, l’aria esplode in urlo delirante. Ho visto l’ultima volta i Linea una quindicina di anni fa e solo dopo avere ascoltato e saltato sull’hardcore di Il Veleno ed Evoluzione ho capito che non sono invecchiati di un giorno. Virulenti, incazzati, potentissimi ed urticanti acchiappano il pubblico per le palle e lo fanno letteralmente girare su stesso tra poghi, salti, urla e cori da stadio. Io sono sotto palco e mi arriva di tutto addosso, birre, vestiti, scarpate, gomitate. Vedo nel pit un drappello di fotografi schiacciati uno sull’altro che mentre scatta, canta e salta. Non c’è nessuno qui che non si stia divertendo. Ad una festa che si rispetti non possono mancare gli ospiti ed ecco salire sul palco i nuovi protagonisti della scena underground italiana che si avvicenderanno con grande energia sul palco affollato dell’Alcatraz.
Dal Victor Kwality incazzato nero su La Caduta, fino al rapper Jack The Smoker che ci regala insieme a Dade e Nitto una versione inquietante, greve ed incendiaria di Senzalternativa, da Axos a Ensi instancabili ed ruvidissimi su Prison e Sangue Nero che urlano al pubblico quanto cazzo sia bello suonare coi Linea. E’ il momento del back in the days e continuiamo a bruciarci vivi sulla versione bellicosa di Inno all’odio. I Linea ci sputano addosso un “Non vi sentiamo un cazzooo!” e noi graffiamo ancora di più le nostre corde vocali per un urlo unico e assoluto La nostra storia è un inno all’odio tra poghi incessanti e spintoni d’ordinanza. Non si è mai sentito così tanto amore dentro a questa parola.
Uno dei grandi assenti della serata è Tiziano Ferro. E chi canterà adesso I Sogni risplendono? Il popolo dell’Alcatraz non aspetta che l’ennesimo la ed ecco tutto il pubblico buttare fuori dalle bocche infiammate Hai sensi che confondono, solo rabbia da estinguere ma usciamo subito dalla “ballad” dopo un lapidario “raga vi abbiamo sfrangiato il cazzo ora facciamo bordello!!” e parte una versione molotov di Play rewind su cui risale Axos ed ecco quasi al completo un collettivo urlante e rovente a cui si aggiunge Hell Raton, il tutto ci regala momenti di autentica entropia. Chi sta davanti e chi sta dietro. Chi ci mette la faccia, chi ci mette la mente. Ed ecco arrivare il terrorista della dance punk ed electro house Sir Bob Cornelius Rifo dei The Bloody Beetrots, mente di Server Sirena e faccia (beh per modo di dire) in Warp e New Noise in ci regala un indimenticabile crowdsurfing sul pubblico mentre Nitto a Dade infiammano la folla con incitazioni, improperi e inviti accorati a fare bordello.
C’e anche Samuel stasera. Meno infervorato dei Linea, decisamente meno furente dei protagonisti della serata quel tanto che basta a farci prendere un attimo di respiro con la amatissima Cielo Piombo in cui le braccia alzate e le flashate degli smartphone fanno da wallpaper alle voci dei tre. Ne servirà di aria di polmoni, all’arrivo di una serratissima Mostro urliamo con tutta la voce che abbiamo in riserva e finiamo per dare il meglio di noi ad una festa in cui il pubblico è stato autentico protagonista. Altro grande assente, Salmo. I Linea cercano un back up che possa rappare le barre di AK77. Mentre si consultano con un pubblico che nel frattempo scavalca teste e si accalca uno l’altro, si posiziona nelle retrovie Dj Slait, la persona più bella dell’hip-hop italiano. I fortunati 3 fan non ci fanno rimpiangere il rapper della Machete, in fondo saremmo voluti salire noi sul palco, abbracciare Dade e Nitto e piegarci verso il pubblico e ringhiargli addosso Full Metal Jacket. Chi sei? Full Metal Jacket Soldato Joker!!!
Chiudiamo con 66 feat. Subsonica e con la bandiera dei Linea, Fantasma, con momenti di headbanging che ci danno il colpo di grazia e ci fanno letteralmente abbassare la pressione ai minimi storici.
Il live è finito. Ringraziano il pubblico definito “i nostri amici”, le mogli, i figli e scatta il selfone col pubblico, il palco si affolla di tutti gli artisti che hanno rappato, cantato, urlato. Tutti giù per terra e Corna al cielo, figli di puttana!
Arrivo a casa, me ne fotto della dieta e mi cucino una carbonara perché sento che è assolutamente in linea con il mood del momento e consistent con quello che mi hanno lasciato i Linea 77. Primo: l’hanno inventata dei rivoluzionari e dei ribelli. Secondo: ti lascia addosso un senso di appagamento totalizzante. Terzo: la carbonara ti resta sul corpo inevitabilmente, te ne liberi a fatica. Quarto: la carbonara è il cibo del popolo.
I Linea 77 sono tantissime cose stupende e possono anche essere anche un piatto di spaghetti alla carbonara. I migliori che avrete mai mangiato.
LINEA 77 – La scaletta del concerto di Milano
IL VELENO
EVOLUZIONE
LA CADUTA feat. VICTOR KWALITY
PRESENTAT-ARM
SENZALTERNATIVA feat. JACK THE SMOKER
INNO ALL’ODIO
PRISON feat. AXOS
LA MUSICA E’ FINITA
SANGUE NERO feat. ENSI
MOKA
ABSENTE REO
SOGNI RISPLENDONO
PLAY AND REWIND feat HELL RATON
WARP feat. SIR BOB CORNELIUS RIFO
NEW NOISE feat. SIR BOB CORNELIUS RIFO
CIELO PIOMBO feat. SAMUEL
ENCORE
IL MOSTRO
AK77
66 feat. SUBSONICA
FANTASMA
