Articolo di Chiara Amendola | Foto di Roberto Finizio
A Milano ci sono 10 gradi e piove. Indosso la mia giacca oversize per proteggermi dal freddo, ma qualcosa mi dice che non sarà più un mio problema non appena arriverò al Forum di Assago.
Non sono una fan accanita della musica latina, nonostante le mie origini dirigano le mie attitudini proprio in quella direzione. Il pop latino sta attualmente vivendo la sua golden age come dimostrano i nuovi “fenomeni” Luis Fonsi e Camilla Cabello. L’ondata di interesse è stata un assist perfetto per il pioniere Enrique Iglesias che ha sfornato negli ultimi anni una serie di tracce in lingua spagnola da disco multi-platino. L’attuale tour serve a sottolineare proprio che lo ha fatto per primo, che ha invaso le classifiche del mondo quando i successi venivano solitamente misurati attraverso un accurato posizionamento sulle telenovelas messicane.
Lo squilibrio di genere nel pubblico di Iglesias è sicuramente pronunciato: le donne compongono il 95% delle presenze con un’età che va dai 15 ai 70 anni. Gli uomini che vedo sono per lo più mariti pazienti e padri imbarazzati che si sono offerti di accompagnare le donne della loro vita a un concerto ad alto tasso di testosterone, senza realmente immaginarne i livelli.
Fuoco e le luci sono i protagonisti di una scenografia che accoglie un Enrique Iglesias mai invecchiato e super sensuale, sia nei gesti che in ciò che dice quando si rivolge alle fan. Enrique sa bene che l’interesse dei presenti va ben oltre le sue canzoni e il suo atteggiamento asseconda senza mezze misure un esercito di ormoni repressi: reagisce ai doni lanciati sul palco baciandoli e restituendoli ai loro proprietari come se li benedisse con una dose del suo sex appeal.
Lo show è un greatest hits di tutti i suoi più grandi successi, è matematicamente impossibile non riconoscere almeno la metà dei brani in scaletta. Enrique è instancabile e non abbandona mai la scena, corre da un punto all’altro del forum, si getta tra le gradinate e svanisce in un mare di mani imploranti, da alle sue donne ciò che vogliono. Heartbeat parte con un assolo di chitarra che accenna l’intro di Wicked game, mi illudo che qualcosa possa andare diversamente ma il ritmo incalza subito dopo, scatenando l’entusiasmo dei miei vicini.
Duele el corazon, mi regala nostalgici ricordi, mi sento improvvisamente catapultata sotto al sole della mia Napoli, nel traffico di Mergellina con i miei conterranei che cantano in coro dall’interno delle proprie auto.
Noto che la tipa davanti a me indossa una maglia animalier come la mia, conferma che ho scelto senza dubbio il look giusto per mimetizzarmi in questo zoo umano.
Bailamos è introdotta da in intermezzo che vede una bellissima ballerina di flamenco dimenarsi al centro del palco, quando finalmente parte il brano la folla si lascia andare senza il timore di essere giudicata, uomini compresi. Chissà quanti imprenditori, avvocati medici e colletti bianchi ci sono intorno a me, liberi di professare il loro credo tamarro per una sera, qualcuno più audace urla “Buena noche” agitando il bacino, non ne capisco il motivo.
Ma è durante il lungo encore che parte la vera anima dello show. Su Hero Enrique tira a sé sul palco un’appena quindicenne che può vantarsi col mondo intero di aver pubblicamente limonato con lui. Enrique la bacia, lei gli si avvinghia senza risparmiarsi toccatine al fondoschiena, ma il fatto davvero sorprendete è che tutto accade con il benestare dei suoi genitori, che osservano soddisfatti dalla platea.
Colpo di scena sul finale: una donna bionda fa invasione di campo dimenandosi tra la folla come se avesse qualcosa di urgente da dire. La security va nel panico, qualcuno inizia ad aver paura. Si tratta solo una fan attempata di origini dell’Est Europa che si lancia su Enrique immobilizzandolo con la sua lingua e le sue braccia.
È la prima volta che non ho bisogno di iperbole, metafore o allegorie, per raccontare ciò che vedo. Dopo essermi sfrenata anche io su Bailando, mia grande debolezza, torno al gelo di Assago, con un po’ di amaro in bocca, mai come questa sera avrei voluto avere anche io 15 anni.
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ENRIQUE IGLESIAS – La setlist del concerto di Milano
Intro
Move To Miami
Freak
I Like How It Feels
Heartbeat
Duele
Bailamos
Bells
El Baño
Loko / Talking Back My Love
Yellow
Be With You
Tired
Escape
Tonight
Subeme La Radio
Hero
El Perdon
Bailando
I Like It
