Articolo di Stefania Clerici – Foto di Roberto Finizio
L’abitudine di tornare è il titolo del suo ultimo disco, eppure Carmen Consoli non se ne è mai andata, dai palchi di teatri e anfiteatri d’Italia e soprattutto dal cuore dei suoi fan.
Ieri sera al Vittoriale di Gardone Riviera una platea gremita ad accoglierla calorosamente, lei – dopo il tour acustico accompagnata da chitarra, volino e violoncello – torna finalmente ad imbracciare la chitarra, sfoderando uno spirito rock che mixato alla sua eleganza e austerità, costruisce un live intenso, intimo e avvolgente che lascia piacevolmente incantati.
L’inizio del concerto è teatrale ma ben costruito. Ad uno ad uno i musicisti che accompagnano la cantantessa, fanno il loro ingresso onstage: Emilia Belfiore al violino, Adriano Murania al violino e viola, Claudia della Gatta al violoncello, Alessandro Monteduro alle percussioni, Concetta Sapienza ai fiati, Giuseppe Carmelo Spampinato alla tromba e Massimo Monteforte alla chitarra e bouzouki. Infine lei, Carmen, che entra in scena e intonando A’finestra in siciliano, ci dà il benvenuto a casa. La sua.
La set list è infatti un quadro della Catania vissuta dall’artista, con il Pendio dell’abbandono, la ballad di Mio Zio, la commovente Mandaci una cartolina, dedicata al padre e la delicata L’Ultimo Bacio. Su Little Green e un gradito omaggio a Joni Mitchell, Camen resta sola sul palco ed è lì che emerge il suo naturale carisma, unito alla padronanza della tecnica e al sentimento di un’anima ribelle e rock: prima con Fiori d’arancio, ma soprattutto su Geisha le due anime della cantantessa sono unite e disegnano un profilo bellissimo.
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Nella remise, tornano sul palco i compagni di tour a supportare il live, il pubblico è totalmente dentro lo spettacolo e su L’abitudine di tornare, Parole di Burro e Venere si canta e non si smette di applaudire.
L’encore è ancora affidato in quasi assolo a Carmen e a Massimo Monteforte al basso: Fino all’ultimo è soppesata in ogni singola parola, è un inno alla poetica dell’artista, un bellissimo testo che regala emozioni. Confusa e felice e l’attesissima Amore di plastica vengono intonate dalla platea, per poi scivolare sul finale di Blu notte.
Un bellissimo spettacolo di più di due ore in una cornice magica e intensa davvero: come ad inizio concerto ha ironicamente detto la Consoli “non so se la bellezza salverà davvero il mondo, ma posti come questo me lo fanno sperare”. E noi lo speriamo e continuiamo a cantare la bellezza con lei.
CARMEN CONSOLI – Scaletta 29 Luglio 2017 – Gardone Riviera (Brescia)
A’finestra
Pendio dell’abbandono
Mio Zio
Mandaci una cartolina
Ultimo Bacio
Little Green
Fiori d’arancio
Geisha
L’eccezione
Maria Catena
L’abitudine di tornare
AAA cercasi
Guarda l’alba
Parole di Burro
Bonsai
Venere
– – – – – – –
Fino all’ultimo
Confusa e felice
Amore di plastica
Blu notte
In bianco e nero (non suonata causa temporale)

Michele
31/07/2017 at 11:47
Peccato che In bianco e nero l’abbia sentita solo chi ha scritto il pezzo. Non l’ha fatta causa temporale!!!