Articolo e foto di Claudia Mazza
E’ venerdì sera ed al Serraglio di Milano dove si respira un’aria di casa ed i fan di nicchia si aggirano nel locale in attesa di vedere esibirsi il sestetto di Birmingham, Alabama, i Banditos.
Questa band, che tende a considerarsi una “gang”, con il loro disco d’esordio dal titolo omonimo (pubblicato da Bloodshot Records) è stato un fulmine a ciel sereno, e per molti i Banditos si sono rivelati un’enorme sorpresa.
Alle 22.30 puntualissimi i Banditos fanno il loro ingresso sul palco, li guardi e si percepisce subito l’energia che vogliono trasmettere: chitarra elettrica, batteria, banjo e tamburello gli strumenti ad accompagnarli. Mary Beth Richardson (voce e tamburello) non delude, con il suo fervore e la presenza scenica di cui è nota attrae le attenzioni di tutti.
A dispetto di un look che potrebbe far pensare ad una Southern rock band, ai Banditos piace scavare indietro nel tempo facendo partire ogni cosa dal vecchio rock’n’roll ’50 aggiungendo di volta in volta qualcosa di diverso: dal vigore del boogie/blues di The Breeze al fervore rockabilly/garage di Still Sober, all’ hillybilly di Waitin‘. Nel primo disco tutto parla l’antica lingua della tradizione americana e Selter il chitarrista afferma “La maggior parte dell’album è stata registrata dal vivo e l’energia si sente sicuramente”.
Il loro secondo lavoro, “Visionland”, gioca più con la psichedelia e col pop, e spazza un po’ via quell’immagine de “l’ennesima band sudista” che i meno attenti avevano incollato addosso alla band.
Arrivano per la prima volta in Italia, pronti a far divertire e sognare il pubblico.
Banditos – la scaletta del concerto di Milano
Strange Heart
Fine Fine Day
Visionland
No Good
Can’t Get Away
Midnight Special
Fun All Night
Healin Slow
Thick & Thin
Still and Quiet
Golden Grease
Waitin
Crybaby Cry
Still Sober
The Breeze
Old Ways
