2015 Autoproduzione
Con una copertina “devozionale” a Frank Miller e il titolo preso al volo dal b-movie Sharknado, la maledetta “cinquina” padovana de Un giorno di ordinaria follia, composta dai cugini Fumara con al timone Il Reverendo, torna a sbaraccare le asfissie nerdy e tutte quelle derivazioni allampanate indie qui e indie la con una sanissima batosta di rock’n’roll, Rocknado, sequenza di energia a schizzo umettata di stoner, spigoli punkyes, hard rock/blues e diavolerie rabbiosamente Fm che fanno scatenare budella e ghiandole sudorifere.
Camicie bianche, sfrontatezza impavida e cravatte di serie, un’Arancia Meccanica sonica che per un quasi 22 minuti di rappresaglia rock, portano l’ascolto a cimentarsi con le alte gradazioni dei distorsori, una forza bruta di pedaliere, voce e ritmo che stura eventuali “sordità” verso questo genere; difficile astenersi da pogo e headbanging, niente potrà frenarvi da questa bestiale schizofrenia veloce, una voce alla Zakk Wylde – quella de Il Reverendo – che infrange ogni clichè, vene turgide e connotati ribelli che riescono ad ogni cambio giro a rendersi interessanti fino a strapparti ogni resistenza mentale e fisica.
Disco da notti beatamente balorde, brani per impatti diretti, infiammati e alcolici, lo speed che graffia la pelle Polar, The fonz, La città del peccato, la tribalità urbana che segna Macigno immobile, il tocco grunge Hipster killer, lontani Pride & Glory che saltellano in Mostro Joe e una finta calma che nasconde i vortici sanguignolenti di Cotton Club, in poche parole una scossa continua che – a fine giro – lascia in aria l’eredità amperica del suo passaggio, ovvero il senso smisurato di un magnetismo col jack che ti perfora.
Excelsior Rock!!
