Shyrec
Le dilatazioni post rock, in salsa Explosion in the sky, sono il loro pane quotidiano. Così si presenta questo trio veneto che al suo esordio, fa capire subito da che parte sta. Quella del post rock più dilatato e psichedelico possibile. “Antimacchina” è un disco che va ascoltato con molta attenzione ed in momenti particolari, perché non è di facile fruibilità e se all’apparenza è cerebrale, è in realtà molto emotivo.
Nei cinque brani, tutti molto lunghi, le durate sono comprese tra i 5’55’’e i 12’36’’, seppur con molta lentezza affiorano momenti molto malinconici. Suscitano queste sensazioni le dilatazioni, alternati a momenti post rock molto grevi, con un uso molto parco della batteria, a parte la marzialità temporanea presente in “Cygni”. I brani poi partono tutti in modo minimale ed in lenta progressione fino alla crescita intensa che porta l’ascoltatore verso momenti estremamente intensi che permettono l’autoriflessione e la scoperta di sentimenti intimi molto profondi.
Vittorio Lannutti
