
ARGETTI - Flags of Karma
Chi aveva salutato gli Argetti ai tempi del loro debut album (“In my shoes”) di tre anni fa come una band dalle buone speranze, ma non ancora completamente a fuoco dovrà fare una rapida retromarcia. O comunque prendere atto che il gruppo di Vicenza ha sfornato uno dei dischi più interessanti di questo rovente 2008.
E già, perché, “Flags of karma” licenziato dalla sempre attenta No Reason Records, una delle etichette italiane che più stanno investendo sulla rinascita della scena hc melodica del nostro paese, è una vera e propria bomba a orologeria. Dodici pezzi di hardcore tosto e veloce, venato di testi talvolta introspettivi e talvolta politici, supportati da una voce perfetta e mai fuori fase. Un punto in più per questo quartetto italiano, che finalmente riesce a dimostrare quali sono le carte migliori di cui dispone, soprattutto grazie a un lavoro ben suonato e prodotto alla grande.
Tra i pregi di questa seconda prova sulla lunga distanza ci sono indubbiamente la compattezza dei pezzi: un’infornata di canzoni devastanti che non lasciano un attimo di tregua all’ascoltatore e il gusto melodico sempre più marcato, che rende ancor più gradevole il disco. Altro punto di forza sono i cori rocciosi e quasi epici, per un lavoro che fa della semplicità una delle sue armi migliori. Provate ad ascoltare “Black horse”, “Avocado communication”, “Perfect summer” e “Step” solo per citare alcuni dei brani più significativi. E non potrete fare a meno di dimenarvi lungo la vostra cameretta.
“Flags of karma” è una di quelle buone notizie che ti arrivano quando meno te lo aspetti. Una boccata d’ossigeno fra tanta mediocrità, che dimostra (ormai non parlo d’altro) come la nostra scena punk e hc non abbia davvero più nulla da invidiare a quella americana e inglese.
Diego Curcio
Voto: 4 su 5
www.myspace.com/argetti
