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Dark House, il sesto album dei NICKELBACK

“Non diamo mai nulla per scontato”, assicura Chad Kroeger dei NICKELBACK. Ma questa è una di quelle band che potrebbe permetterselo.

NICKELBACK

Da quando si sono formati ad Alberta 13 anni fa, i NICKELBACK hanno sfornato numerose hit e dischi di platino: l’album del 2005 “All The Right Reasons” è uno dei dischi di maggior successo del secolo. Ci sono quindi grandi aspettative per il sesto album del quartetto, “Dark Horse”. Un’altra band si sarebbe crogiolata sugli allori e avrebbe dato per scontato che il mondo intero stesse aspettando con ansia il prossimo disco, ma i NICKELBACK – i fratelli Kroeger (voce e basso), il chitarrista Ryan Peake e il batterista Daniel Adair – sono sempre convinti che un nuovo album sia un’ottima opportunità per mettersi alla prova.

“Sinceramente penso che l’obiettivo di ogni nuova canzone sia quello di continuare a conquistare i fan”, spiega Chad Kroeger. “Voglio che ogni brano sia fantastico. E’ ciò che mi aspetto quando ascolto qualcosa, ed è quello che cerchiamo di dare ai nostri fan.”

Suo fratello, il bassista Mike Kroeger, aggiunge che “Ogni artista che riesca a sopravvivere oggi deve essere considerato un fenomeno, vista la rapidità con cui cambiano le cose. Un giorno sei una superstar, il giorno dopo ti svegli e non sei nessuno. Penso che per avere successo si debba capovolgere ogni previsione contraria.”

Dark House

Nickelback - Dark House

Nickelback - Dark House

I NICKELBACK sono andati ben oltre le aspettative, e lasciano ancora una volta tutti a bocca aperta con “Dark Horse”, un album di 11 tracce che racchiude tutto ciò che il gruppo ha fatto sinora – ritornelli da intonare con il pugno alzato, grind rock, power ballads torreggianti, divertenti allusioni sessuali, romanticismo strappa-lacrime, ritornelli orecchiabilissimi e hook talmente ampi da avere un effetto boomerang che attraversa tutti i brani.

E anche se Mike Kroeger sostiene che “Dark Horse” “non segna un grande cambiamento di direzione rispetto ai nostri lavori precedenti”, con quest’album la band si immerge in un territorio rock ‘n roll fresco e raffinato. “Dark Horse” è il primo disco a cui i NICKELBACK hanno lavorato con un produttore esterno dopo “Silver Side Up” del 2001, ma considerando che si tratta del produttore Rober John “Mutt” Lange, che ha lavorato a “Back in Black” degli AC/DC, “Pyromania” e “Hysteria” dei Def Leppard e “4” dei Foreigner, è facile capire perché la band sia stata così desiderosa di aprire nuovamente il sancta sanctorum.

“Volevamo collaborare con lui da tempo”, spiega Peake. “Abbiamo dovuto pensarci molto su prima di cedere un po’ del nostro controllo a qualcun altro. Ma ci siamo detti ‘Si, proviamoci’. Se c’è qualcuno con cui vogliamo lavorare è sicuramente una persona come Lange, che in passato ha fatto un lavoro incredibile con altri artisti.”

“E sappiamo benissimo di essere troppo testardi per permettere a qualcuno di venire e cambiare tutto. Chiunque sia!”

I precedenti dischi dei NICKELBACK la dicono lunga sul valore della band: hanno venduto 27 milioni di dischi in tutto il mondo e dopo il successo di “How You Remind Me” del 2001 hanno piazzato ben 13 singoli nelle classifiche Billboard, affermandosi solidamente nella Top 40 delle vendite di dischi rock.

Tuttavia “All The Right Reasons” ha assicurato ai NICKELBACK un posto indelebile nella storia del rock. E’ rimasto per 112 settimane consecutive nella Top 30 della Billboard Top200, ha vinto 8 dischi di platino negli Stati Uniti e venduto più di 11 milioni di copie in tutto il mondo, piazzandosi al numero uno nelle classifiche di quattro Paesi. “All The Right Reasons” ha dato vita a ben sette singoli e ha fatto dei NICKELBACK la prima band nella storia di Nielsen BDS a piazzare cinque singoli nelle classifiche CHR. Tutti e cinque i video sono arrivati al n. 1 della playlist di VH1, e i NICKELBACK hanno venduto più di 9 milioni di singoli sui siti di download e più di 5 milioni di suonerie. “All The Right Reasons” ha vinto l’American Music Award come miglior album pop/rock, tre Billboard Music Awards nel 2006 e un paio di Juno Awards in Canada. E, parlando di cifre live, i NICKELBACK hanno venduto più di 1,65 milioni di biglietti durante i tour di promozione dell’album.

Nickelback

Nickelback

“Non è che ci siamo seduti e abbiamo detto ‘o mio dio, questo sarà il disco più importante della nostra vita’”, ricorda Chad Kroeger. “Ci siamo seduti e abbiamo detto ‘siamo davvero fieri di questo album, e spero che piaccia a tutti almeno la metà di quanto piace a noi’. E così è stato.”

“All The Right Reasons” è, comunque, un metro di paragone molto alto per “Dark Horse”, ma i membri dei NICKELBACK dicono di aver sentito una pressione diversa quando si sono seduti con Lange per lavorare al nuovo album.

“La pressione c’è sempre stata; è qualcosa che ci siamo sempre imposti prima ancora di iniziare a vendere così tanti dischi”, spiega Mike Kroeger. “E’ una pressione auto imposta che ci spinge a dare sempre il meglio.”

Peake aggiunge che “Mi hanno chiesto spesso cosa ne pensassi della pressione a cui si è sottoposti quando si scrive un nuovo album, e la realtà è che non ci ho mai creduto molto. Non ci ho creduto dopo ‘Silver Side Up’ (premiato con sei dischi di platino), dopo ‘Long Road’ (3 dischi di platino) e non ci crederò mai. Dobbiamo semplicemente entrare in studio e dare il meglio di noi. Il giudizio finale spetta al pubblico.”

I NICKELBACK hanno cominciato a lavorare a “Dark Horse” all’inizio di marzo, dopo aver contattato Lange. La band è andata fino in Svizzera, dove vive il produttore, per cominciare a lavorare sui brani. Le idee sono arrivate da molte direzioni diverse: hanno cominciato a lavorare sull’energica “If Today Was Your Last Day”, ad esempio, senza però finirla. “Quando Chad l’ha ritirata fuori, i flussi creativi hanno cominciato a scorrere”, nota Mike Kroeger. Poi c’è “This Afternoon”, il cui sapore acustico e retrò, affiancato a chitarre in chiaro stile country, rappresenta un punto di svolta rispetto al sound dei Nickelback a cui eravamo abituati. “Molto del nostro background viene da lì”, afferma Mike Kroeger “tutta quella specie di atteggiamento rilassato, da bar. Dove siamo cresciuti tutti ascoltano musica country. Direi che quel brano è come se fosse la nostra ‘Friends In Low Places’, presente?”

I restanti brani di “Dark Horse” – registrati a Vancouver nello studio di Chad Kroeger durante l’estate – attraversano un’ampia gamma di melodie, dal flusso e riflusso melodico del primo singolo “Gotta Be Somebody” al groove metallico di “Burn It To The Ground”, dai riff heay di “Something In Your Mouth” e “The Next Go Round” alle ballad esaltanti “You’ll Never Be Alone” e “I’d Come For You”.

“Siamo una rock band”, afferma Peake. “Ci piace suonare heavy e anche scrivere qualcosa di melodico e a volte anche un po’ più suadente. E’ bello poter avere entrambi gli aspetti, ed è bello che i fan lo accettino. Alcune band possono permettersi di approcciare solo una delle due cose, ma i nostri fan sono piuttosto aperti, quindi evolvere è più semplice.”

Mike Kroeger aggiunge che “Penso che le persone si aspettino un certo sforzo ed una certa ‘qualità’ da noi. Non ci limitiamo ad avere una sola identità; proviamo cose nuove, che non abbiamo mai fatto prima… e ci assicuriamo di farlo nel miglior modo possibile, così che la versione finale sia estremamente pulita e raffinata”.

Questo è ciò che i NICKELBACK vogliono trasmettere al loro pubblico. E sembra funzionare sempre.

“Siamo una band che si rivolge alle persone”, spiega Peake “quindi lasciamo decidere a loro se l’album gli piace oppure no. Siamo una di quelle band di cui la gente si ricorda sempre, e la cosa è molto positiva.”

E con queste premesse, c’è da scommettere che anche “Dark Horse” si aggiudicherà molti dischi di platino.

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