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Festival

SIREN Festival 2014: nel cast anche John Grant, Alexis Taylor, The Drones, Dry the River e Soft Moon

Siamo lieti di annunciare, dopo THE NATIONAL e MOGWAI i nuovi ospiti del SIREN FESTIVAL: John Grant, Alexis Taylor, The Drones, Dry the River, Soft Moon.

SIREN FESTIVAL 2014
VASTO (CHIETI)

Venerdi 25 Luglio – THE NATIONAL
Prezzo biglietto 40 euro + prevendita
Biglietti in vendita a questo link > http://bit.ly/1dbTFo8

Sabato 26 Luglio – MOGWAI
Prezzo biglietto 35 euro + prevendita
Biglietti in vendita a questo link >> http://bit.ly/1kZm3jb

Abbonamento
Prezzo abbonamento (venerdi e sabato) a 60 euro + prevendita
Biglietti in vendita a questo link >> http://bit.ly/1eH2et9

JOHN GRANT

L’autore del capolavoro Queen of Denmark torna in Italia reduce dal successo dell’utimo album, Pale Green Ghosts, uscito per Bella Union e osannato da pubblico e critica!

Dopo l’eccezionale album di debutto Queen of Denmark vincitore del MOJO’s Album of 2010, e di altri innumerevoli premi, John Grant non si è seduto sugli allori ma si è dedicato con passione alla scrittura di un nuovo album che senza dubbio sottolinea il suo raro e carismatico talento.
Registrato in Islanda con la partecipazione di Sinead O’Connor (guest vocals), di Biggi del collettivo islandese elettronico GusGus, e di numerosi musicisti islandesi, il bellissimo Pale Green Ghosts aggiunge sublimi note dark e scintillante elettronica alle tipiche ballate vellutate che avevano caratterizzato il primo lavoro dell’artista americano. I temi qui raccontati sono come in precedenza riflessioni coraggiose a volte tristi, a volte ironiche e caustiche sulla sessualità, la religione, la malattia, la depressione e sull’amore omosessuale in una società e in un mondo in cui la libertà sessuale non è autenticamente accettata. Brani che pur non sminuendo la difficoltà e l’oscurità di certi stati d’animo rivelano sempre una vitalità e una fiducia nel futuro potenti e profonde.
Se Queen of Denmark può essere definito il suo album Seventies, questo nuovo lavoro è senza dubbio il suo eighties album. Miscelando tutte le influenze e le passioni musicali di Grant Pale Green Ghosts ci regala un artista al suo massimo splendore, capace di stupirci e meravigliarci ancora una volta!

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ALEXIS TAYLOR

Alexis Taylor, già leader degli inglesi HOT CHIP, arriva a Vasto per presentare il nuovo album solista Await Barbarians, il primo per la Domino, in uscita a giugno 2014.
Caratterizzato dalla stessa immediatezza degli album realizzati con gli HOT CHIP, Await Barbarians possiede però un’intimità speciale, una semplicità e un candore emotivo unici, a cui si aggiunge una buona dose di senso dell’umorismo e un’inclinazione al gioco e al divertimento.

Alexis che nel nuovo lavoro ha suonato tutti gli strumenti, ad eccezione degli archi, ci mostra un lato più riflessivo nella scrittura e nel modo di cantare, dimostrando una maturità assente nei lavori precedenti. Se da un lato, per l’approccio alla registrazione, Await Barbarians ricorda il lavoro di mostri sacri inglesi come Mark Hollis e Robert Wyatt, dall’altro però l’universo sonoro che esprime è totalmente “Tayloriano”: a volte claustrofobico, asciutto e algido, altre volte caldo, spazioso e domestico, e davanti a tutto la sua inconfondibile voce, sempre in primo piano e raramente adornata da effetti.
Un album ricco, intenso e profondo per uno dei musicisti più interessanti e innovativi del paese.

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THE DRONES

La band australiana guidata da Gareth Liddiard, attiva da più di 10 anni, ed ormai riconosciuta come una delle realtà alternative più rilevanti del continente, arriva in Italia per presentare l’ultimo album I See Seaweed uscito per MGM records nel 2013. Il gruppo nato a Perth nel 1998 per volontà di Gareth, è oggi composto da Gareth Liddiard, cantante, chitarrista e autore dei brani, Fiona Kitschin (basso), Dan Luscombe (chitarra), Steve Hesketh (tastiera) e Michael Noga alla batteria ed ha all’attivo 6 album tra cui vale la pena ricordare i notevoli Wait Long by the River and the Bodies of Your Enemies Will Float By del 2005, Gala Mill del 2006 e Havilah del 2008.
I DRONES sono autori di un musica che miscela sapientemente blues, garage, punk e psichedelia, in cui i testi ricoprono un peso specifico decisamente rilevante e affrontano con lucidità e insieme partecipazione temi legati alla società contemporanea.

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DRY THE RIVER

Dry the River sono un quartetto indie rock nato a Londra nel 2009. Dopo due EP autoprodotti la band ha firmato per Sony RCA nel 2011 e ha iniziato a lavorare all’ album di debutto con il produttore Peter Katis in Bridgeport, CT.
E’ nato così l’acclamato Shallow Bed, pubblicato il 5 marzo 2012 e seguito da un lunghissimo tour in Nord America, Europa e Regno Unito, culminato in un’esibizione sold out al Shepherds Bush Empire nell’ottobre dello stesso anno. Nei primi mesi del 2013, la band si è trasferita in Islanda per diversi mesi per iniziare a lavorare sul secondo album. Ad oggi, i Dry the River hanno suonato in oltre 450 club in oltre 30 paesi, esibendosi nei festival più importanti tra cui Glastonbury, Roskilde, Lowlands, Sziget e Lollapalooza. La band è stata inoltre il support dei Biffy Clyro nel tour europeo del 2013 ed ha partecipato alla serie NH7 di festival a Bangalore, Mumbai e Delhi, in India. Nel 2014, la band rinnovata e ringiovanita pubblicherà finalmente il secondo attesissimo album.

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THE SOFT MOON

La band, guidata dal visionario compositore di Oakland Luis Vasquez, scelta come opening del tour 2014 dei DEPECHE MODE arriva in Italia reduce dal successo ottenuto con ZEROS, il secondo LP a nome Soft Moon.
Scritto e registrato “on the road” – e stavolta supportato da una vera e propria band – ‘Zeros’ è un album cupo, ipnotico, inquieto. A metà tra la New York dei Suicide e la Manchester più oscura marchiata Factory Records. Vasquez si conferma un figlio legittimissimo del post punk. Destinato a conquistare definitivamente (anche) i puristi del genere.
Ci sono stati dei cambiamenti dall’uscita nel 2010 dell’album d’esordio. Mentre Soft Moon infatti era stato registrato in totale solitudine e senza nessuna reale aspettativa, quasi come uno sfogo personale, i nuovi 10 brani che compongono ZEROS sono stati scritti e registrati on the road pensando a un ipotetico pubblico che li ascoltasse, Il suono di Soft Moon si è espanso divenendo quello di una full band ma i suoni, sebbene più curati e precisi (ricordiamo la collaborazione con il produttore Monte Vallier) sono sempre quelli orrorifici, onirici e primordiali che avevano segnato l’esordio Soft Moon.
Zeros è un viaggio compatto e coerente, un’immersione nell’inconscio più nero, nell’oscurità più inquietante, Zeros è un sogno in cui è possibile sentire la paura, l’angoscia, la nostra umanità più profonda e dolorosa. La forma canzone viene ormai del tutto abbandonata, e le singole tracce sono tasselli di un discorso più ampio, frammenti sonori di un immaginario sonoro e visivo ben preciso. Gli elementi del viaggio sono il krautrock, la dark wave, l’industrial e il punk.

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