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Reportage Live

Vinicio Capossela è arrivato in città… a conciarci per le feste!

di Stefania Clerici

Dopo “20 di pratica nell’effimera dimensione live della celebrazione festiva” (leggasi, il rituale concerto al Fuori Orario che prende luogo ogni anno durante le festività natalizie), Vinicio Capossela ci fa l’ennesimo regalo: portare la Festa, anzi la sua Schützenfest, in giro per l’Italia (e per l’Europa, recenti sono le date in Francia e in Germania), per una celebrazione collettiva del più bel “Natale Pagano” che si possa desiderare.

Crediti fotografici di Enrico de Luigi

Conciati per le feste (il cui giro di giostra è partito a fine ottobre), nasce nell’ambito di un progetto concettualmente “nataloso” più grande: da un lato infatti c’è l’uscita del film-documentario Natale Fuori Orario, presentato al Festival del Cinema di Roma lo scorso ottobre, dall’altro la pubblicazione di una raccolta di classici di Natale rivisitati nell’album Sciusten Feste n.1965, una raccolta sui generis che attinge a diverse fonti e disparate tradizioni natalizie e che, in tournee, vede la forma di un concerto di Natale, in quel perfetto mix di spettacolarità, riflessioni e ironia che solo una mente visionaria ed istrionica come quella di  Vinicio avrebbe potuto creare.

Ecco allora che il Natale diventa un circo e mai location fu più azzeccata quella del villaggio di Natale allestito nell’area del Carroponte di Sesto San Giovanni: sotto al tendone del Chapiteau delle Meraviglie, proprio ieri sera, nella notte di Santa Lucia e fino al 16 dicembre incluso, andrà in scena la “Mirabilia natalizia” di Capossela: ma non aspettatevi renne, Babbo Natale e neve candida, no. Il Natale di Capossela inizia con Il Dia de Los Muertos, in un mambo-mariachi in cui, vestito da scheletro, Vinicio suona E allora mambo, per poi traghettarci sullo swing di una White Christmas tutta colorata e infine, trasformandosi in scimmia, ci fa tornare bambini sulle note di Voglio essere come te (dal libro della Giungla).

Crediti fotografici di Enrico de Luigi

Il viaggio nello spazio caposseliano prosegue poi nei bagordi della Notte Newyorkese e delle festa di paese di Angelina Zooma Zooma (cover di Louis Prima), per poi elevarsi alle note più melanconiche del genio di Tom Waits e la poetica rivisitazione di Christmas Card from a Hooker in Minneapolis. Ogni nuovo brano vede Capossela cambiarsi di abito, di cappello, di giacca e di lucine, ma sulla cover italianizzata di Santa Claus Is Coming to Town, è che dà il suo meglio: con una mitra in testa rosso Natale, una ferula in mano e un mantello addosso, Capossela si fa San Nicola per cantare la sua personale interpretazione di Santo Nicola è arrivato in città, dedicata a tutti i riders, i nostri modernissimi “santi” delle consegne last minute e sempre più impervie.

Lo spettacolo è magico anche grazie ai performers che animano la scena insieme al cantautore: ecco allora che nell’intermezzo sul tema de I cerini di san Nicola il mago Christopher Wonder ci delizia con una delle sue magie più riuscite: tenere in bilico un bicchiere di birra senza farne cadere il liquido, o la danza della fata confetto tratta dallo Schiaccianoci, e ancora la funambola che cammina in bilico su bottiglie di spumante dei natali passati o che mangia e spunta fuoco con spettacolare savoir faire.

Tra la cover natalizie di Conforto e gioia (God Rest You Merry Gentlemen) e quella di Campanelle (Jingle Bells) si balla sulle note di Maraja e Agita, per poi concludere la prima parte del concerto con le feste di Sciusten feste n.1965 e i ringraziamenti di Dankeshen.

La remise vede risalire sul palco Capossela e tutta la banda, per una presentazione Al frischelletto di tutti i componenti della band, per poi invitare tutto il pubblico a festeggiare in un’invasione di arena con un trenino collettivo sulle note di Tico Tico. La festa continua come se fosse Capodanno nei balli collettivi con Che coss’è l’amor e Al veglione, che vedono il palco trasformato in un grande “Fuori orario” in cui si potrebbe danzare “fino all’alba livida di bruma che ci asciuga e ci consuma”. Il monito finale de Al veglione che ci congeda con un “guidate con prudenza e buonanotte” ci riporta alla realtà sull’ufficiale conclusione della prima serata al Carroponte che si chiude con il walzer del Tempo dei regali, dove “tutto è stato un regalo” e sicuro questo spettacolo lo è stato.

Come dice Capossela: “Dalla festa si può uscire suonati, e noi vogliamo suonarle tutte!” E così è stato, siamo proprio stati conciati per le feste, appunto!

Per le info sulle prossime date e consulta il sito https://www.viniciocapossela.it/eventi/

Scopri la scaletta del concerto di Vinicio Capossela @Carroponte, Sesto San Giovanni – Milano

Sopporta con me

White Christmas

E allora mambo

Voglio essere come te

Notte newtorkese

Angelina

Christmas card (Tom waits cover)

San Nicola è arrivato in città

I cerini di san Nicola  (theme- magic Christopher wonder)

Conforto e gioia (God Rest You Merry Gentlemen)

La danza della fata confetto

Maraja

Agita

Campanelle

Sciusten feste n.1965

Dankeshen

….

Il frischelletto

Tico tico

Che cos’è l’amore

Al veglione

….

Il tempo dei regali

Written By

Milanese, classe 1983, sono appassionata di musica, cinema e cultura pop. Adoro viaggiare, mangiare, dormire, viaggiare, ballare, sorridere e fare l'amore. Oltre a scrivere di musica su Rockon sono digital producer per il tuo canale tv preferito. Amo il rock in tutte le sue forme, i gatti, fotografare il cibo che mangio (e lo faccio da anni, non per moda social) e perdermi per le vie delle città che non conosco. Bulimica di serie tv, collezionatrice di vestiti, scarpe, borse e tutto ciò che può entrare in una grossa cabina armadio puoi chiedermi di tutto e ti darò la risposta che cerchi (altro che Google e il libro delle risposte!), basta non domandarmi: “qual è il tuo artista preferito?”.

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