Articolo di Giulia Manfieri | Foto di Davide Merli
Come avrei reagito se nel lontano 2008 mi avessero detto che un giorno avrei visto i Jonas Brothers dal vivo? Allo stesso modo con cui ieri ho accolto l’apparizione dei fratelli Nick, Joe e Kevin sul palco del Mediolanum Forum: semplicemente urlando.
Con una scenografica discesa dall’alto, i fratelli Jonas arrivano, illuminati da piccoli fuochi d‘artificio dorati, sul gigante (e doppio) palco del Forum, accolti da una standing ovation del palazzetto quasi tutto al femminile – presente ma in minoranza il pubblico maschile, anche in parte popolato da tanti fidanzati che, dagli sguardi, vista la concomitanza con San Valentino, hanno visibilmente controvoglia acconsentito a presenziare all’evento.
La reunion dei fratelli Jonas, annunciata poco più di un anno fa, insieme ad un nuovo album (Happiness Begins), ha radunato per l’occasione migliaia di ormai ex-teenagers nostalgici che, cascati a metà tra le ere di Backstreet Boys e One Direction, oggi non possono che identificare proprio i Jonas come la “loro” boyband. Nonostante la popolazione dei nostalgici, nella quale mi identifico, sia predominante, non mancano i fan di più recente data, che accolgono con entusiasmo anche le canzoni dell’ultimo album, evidentemente meno conosciute – se non ignorate – da chi i Jonas Brothers li aveva lasciati nel 2008, e così ancora se li ricorda.
Giunti in formazione, Kevin al centro alla chitarra (e più tardi al piano), i due co-frontman Joe e Nick ai suoi lati e una grande band dietro di loro a fare da supporto, lo show parte sulle note di Rollercoaster e decolla con S.O.S., uno dei primissimi successi della band. La mia mente, al primo accenno del riff, vola sul ponte della nave da crociera dove i Jonas, chitarre alla mano e ciuffi improponibili, ambientarono uno dei video preferiti della mia adolescenza.
Con un ritmo serrato e senza troppe interruzioni, il live prosegue con una serie di brani tratti dall’album pubblicato dai Jonas dopo la loro lunga pausa di sei anni: sonorità decisamente più pop contaminate da generi come il reggae o il country, oltre che influenzate dai percorsi personali intrapresi nel frattempo dai tre fratelli.
Poche le interazioni tra il pubblico e il trio, che, sparso per la prima mezz’ora di concerto in lungo e in largo sul gigantesco palco illuminato a giorno, attraversando una passerella in mezzo ai fan, si riunisce su un piccolo e intimo palco quadrato al fondo del parterre per Hesitate e Gotta Find You. È proprio prima di questo momento, più intimo e lontano dalle fiamme e dai flash del palco principale, che i Jonas Brothers prendono la parola per ringraziare i fan del supporto che hanno dimostrato in questa nuova fase del loro percorso come band.
In un breve spazio dedicato ai progetti solisti, Jealous, eseguita da Nick Jonas lascia spazio ad una vera e propria festa, fatta di confetti, luci coloratissime e simpatici omini gonfiabili che si alzano dal parterre e ballano con lui, che accompagna Cake By The Ocean, la radiofonica hit datata 2015 dei DNCE, il side-project di Joe Jonas.
Comeback. Torniamo in una frazione di secondo ad un’atmosfera decisamente più raccolta, che accoglie la romantica When You Look Me in the Eyes insieme ad I Believe, dedicata a tutti gli innamorati presenti: io in questo momento vorrei terribilmente tutti e tre gli shots che i Jonas si fanno portare sul palco piccolo, dove si sono nuovamente raccolti per un momento molto atteso e speciale.
“Who’s the number one Jonas Brother’s fan in here?”, questo medley è dedicato a lui o lei. Se per alcuni dei singoli del “passato” (S.O.S., That’s Just the Way We Roll, Burnin’ Up), i Jonas hanno riservato momenti ad hoc in scaletta, tutti gli altri (Mandy, Paranoid, Got Me Going Crazy) sono stati sapientemente concentrati in un medley esplosivo, a ridosso della fine del concerto, in cui mi concedo di buttare all’aria tutta la dignità che mi rimane, tra urla e mosse scomposte.
Dopo Lovebug e una riuscitissima Year 3000 (cover dei Busted, trio pop-punk britannico dei primi 2000), Nick, Joe e Kevin vengono richiamati a gran voce sul palco, per un atteso gran finale, in cui tutto il pubblico sembra sapere cosa aspettarsi. Con salto dal 2008 al 2019 – un po’ come quello che abbiamo fatto tutti noi in questa serata -, tra le chitarre di Burnin’ Up e il ticchettio catchy di Sucker (il singolo che ha annunciato la reunion), i Jonas Brothers concludono uno show decisamente memorabile, per loro – che durante il live hanno riconosciuto la folla italiana come una delle più calorose di sempre – e per tutti i presenti.
Un concerto che anche io, credo, non dimenticherò facilmente, proprio come non ho dimenticato – anche se a distanza di dodici anni – dove custodisco gelosamente il loro primo cd, nel casino della mia cameretta.
Clicca qui per vedere tutte le foto dei Jonas Brothers in concerto a Milano (o sfoglia la gallery qui sotto)
JONAS BROTHERS – La setlist del concerto di Milano
Rollercoaster
S.O.S.
Cool
Only Human
Strangers
That’s Just the Way We Roll
Fly With Me
What a Man Gotta Do
Used to Be
Hesitate
Gotta Find You (Joe Jonas)
Jealous (Nick Jonas)
Cake by the Ocean (DNCE cover)
Comeback
When You Look Me in the Eyes
I Believe
Mandy / Paranoid / Got Me Going Crazy / Play My Music / World War III / Hold On / Tonight
Lovebug
Year 3000 (Busted cover)
Burnin’ Up
Sucker

Carlo
16/02/2020 at 11:07
Questo articolo è sbagliato per due punti:
1. Al concerto i ragazzi erano TANTI, e non tutti in coppia o costretti dalle fidanzate ad andare, ho visto un sacco di ragazzi insieme a gruppi di amici o anche da soli (io in primis)
2. Le canzoni nuove ‘evidentemente meno conosciute – se non ignorate dai vecchi fan’: io sono fan dei Jonas Brothers dal lontano 2008, e per quanto abbia pianto e cantato a squarciagola le canzoni della mia infanzia non per questo ho dato meno importanza alle nuove. Una performance che aspettavo con ansia era proprio Only Human del nuovo album, con Cake By The Ocean e Sucker mi sono proprio sgolato (come tutta l’arena) tanto da finire la voce
Giulia Manfieri
19/02/2020 at 15:25
Ciao Carlo, abbiamo apportato una correzione all’articolo. La frase non voleva assolutamente ignorare la presenza dei ragazzi, che effettivamente però era minoritaria, ma solo essere un espediente per nominare l’incombenza di San Valentino con una battuta e non con l’ennesima frase romantica. In quanto alla seconda osservazione, chi “i Jonas Brothers li aveva lasciati nel 2008, e così ancora se li ricorda”, e per lasciati intendiamo non più ascoltati e seguiti, può essere non fosse a conoscenza dei materiali più recenti.
Cheers 🙂
Francesco
19/02/2020 at 13:10
Esistono anche fan maschi dei Jonas Brothers…non c’erano solo i poveri fidanzati…grazie 👍🏼
Giulia Manfieri
19/02/2020 at 15:25
Ciao Francesco, abbiamo apportato una correzione all’articolo. La frase non voleva assolutamente ignorare la presenza dei ragazzi, che effettivamente però era minoritaria, ma solo essere un espediente per nominare l’incombenza di San Valentino con una battuta e non con l’ennesima frase romantica.
Cheers 🙂