Foto di Federico Buonanno | Articolo di Giulio Taminelli
I Sonata Arctica arrivano al Live di Trezzo sull’Adda (MI) per l’unica data nel Belpaese del tour “Acoustic Adventures” e che fai, te ne privi? Certamente no!
Le prime impressioni sulla serata le ho avute direttamente in coda fuori dal locale, con commenti passati di bocca in bocca che spaziavano dal “Chissà se il power metal in acustico rende” al “Ah, ma è in acustico? Pensavo fosse un live normale!”. Frasi forse dette un po’ ingenuamente ma che fanno da ottima cartina tornasole per quello che era l’ambiente una volta entrati nel Live: poca gente e sparpagliata.
Fortunatamente ci hanno pensato gli Eleine ad alzare il morale.Il concerto parte alle 20.30 spaccate con i musicisti che entrano sul palco, prendono possesso delle postazioni e cominciano a suonare l’intro di Enemies (sempre in acustico per dare coerenza musicale alla serata), scaldando il pubblico per l’ingresso di Madeleine Liljestam, cantante tanto provocante nell’aspetto quanto brava nel cantare e nell’intrattenere. Riff di chitarra potenti (sì,in acustico), basso martellante e voce sexy e potente si intervallano a momenti più rilassati in cui Madeleine e il chitarrista Rikard Ekberg giocano con il pubblico e pubblicizzano il nuovo album acustico.Nonostante i soli sette pezzi -encore compreso- gli Eleine mostrano di avere ormai quasi tutte le carte in regola per poter arrivare in breve tempo ad avere un proprio tour.

Giusto il tempo di prendere un paio di birre al bar riordinando gli appunti che le luci si spengono e i Sonata Arctica al completo fanno il proprio ingresso sul palco.
Il cantante Tony Kakko si posiziona su di uno sgabello al centro del palco, stempera la tensione con un paio di battute e il concerto ha inizio con The Rest of the Sun Belongs to Me, pezzo tratto dall’album Winterheart’s Guild e rimaneggiato per passare da un pezzo power di stampo classico ad una sorta di viaggio onirico accompagnato da tastiere flebili e da percussioni quasi solo accennate.
Di canzone in canzone, i “Sonata” ci accompagnano per mano alla scoperta di un nuovo modo di interpretare i propri brani, propongono pezzi come I Have a Right e Tonight I Dance Alone in una nuova veste, con la prima che prende il riff in cavalcata e lo trasforma nell’accompagnamento principale e la seconda che trascende il livello della ballad regalandoci nuove vette della malinconia.

La voce è forse più bassa rispetto a qualche anno fa ma sicuramente non meno tecnica, i musicisti si prestano al nuovo tipo di sonorità quasi fosse un gioco e il pubblico segue, applaude a tempo e, sul ritornello di Letter to Dana esplode in un enorme “DANA” corale che strappa più di un sorriso a Tony.
Tallulah segna il cambio di passo, con un pubblico ormai totalmente partecipe e una batteria meravigliosamente pesante che da la giusta cadenza a quello che, a tutti gli effetti, è uno dei capolavori della band.
Vero elemento d’intrattenimento della serata è però Tony Kakko che, sempre dal suo sgabello, introduce ogni singola canzone e interpreta il cantato anche a livello di emotivo.
As If the World Wasn’t Ending, A Little Less Understanding e For the Sake of Revenge sono le protagoniste di una sorta di evoluzione sperimentale ,con varianti al Banjo (seppur non troppo ingombrante a livello musicale),la tastiera che ogni tanto si improvvisava organetto e, in generale, un certo non so che di caraibico nei momenti più concitati.
Alla canzone Half a Marathon Man viene dato il compito di aprire l’ultima parte di concerto.
Da qui in avanti non ci saranno più presentazioni di Tony ma solo musica e, uno in fila all’altro, vengono proposti masterpiece come On the Faultline (Closure to an Animal), Victoria’s Secret (questa eseguita solo da voce e chitarra), e la meravigliosa Fullmoon cantata praticamente per intero dal pubblico.
La chiusura ufficiale spetta invece alla frenetica Wolf and Raven, una delle tracce di punta della formazione Finlandese proveniente dall’album Silence e riproposta con un interessante scambio tra tastiera e chitarra rispetto al pezzo originale.

Nell’encore, particolarmente più giocoso negli intermezzi rispetto al resto del concerto, trovano spazio una Shamandalie eseguita totalmente in duetto voce-tastiera, una Flag in the Ground in cui trovano spazio delle sonorità quasi Ska supportate da un tastierista finalmente disposto a regalare qualche solo “importante” e Don’t Say a Word in cui la commistione di ritmo sincopato e tastiera a organetto è riuscita a far saltare anche i “pezzi di legno” meno propensi come il sottoscritto (anche se, per qualche istante, c’è da ammettere che la situazione musicale ha sfiorato i limiti del concerto alla sagra della polenta taragna).
Il finalissimo ovviamente è affidato alla intramontabile Vodka, in cui Tony Kakko coinvolge il pubblico in un ultimo grande urlo collettivo.
Che dire di questo evento? Sicuramente un concerto fuori dall’ordinario, partendo da una spalla eccellente come gli Eleine che si prestano alla sonorità acustica “indossandola” quasi fosse una seconda pelle, arrivando a dei Sonata Arctica particolarmente lontani dalle proprie sonorità originali.
L’unico grosso difetto dell’intera serata è stato un certo senso di pesantezza, seppur in parte stemperato dal dialogo costante con il pubblico da parte dei musicisti, legato a sonorità decisamente lontane da quelle di una sala concerti e solitamente accostabili ad ambienti più piccoli e con sedie (è soprattutto la mia schiena a parlare) ma è valsa la pena resistere per le esecuzioni tecniche di prim’ordine e per la particolarità stessa dell’evento.
Clicca qui per vedere le foto dei Sonata Arctica in concerto al Live di Trezzo sull’Adda o sfoglia la gallery qui sotto
La scaletta del concerto al Live Club di Trezzo sull’Adda (Milano):
Eleine
Enemies
Whisper My Child
Memoriam
Hell Moon (We Shall Never Die)
Ava of Death
All Shall Burn
Death Incarnate
Sonata Arctica
The Rest of the Sun Belongs to Me
I Have a Right
Tonight I Dance Alone
Letter to Dana
Tallulah
As If the World Wasn’t Ending
A Little Less Understanding
For the Sake of Revenge
Half a Marathon Man
On the Faultline (Closure to an Animal)
Victoria’s Secret
Fullmoon
Wolf & Raven
Encore:
Shamandalie
Flag in the Ground
Don’t Say a Word
