Nonostante sia passato qualche giorno dalla debacle calcistica al mondiale brasiliano, continuano a tenere banco i processi ai giovani, rei, secondo alcuni, di non essere stati all’altezza dei vecchi senatori. Così come nel mondo del pallone, anche nella musica, la storia non sembra essere molto differente. Nelle ultime settimane Rolling Stones ed Aerosmith, il gotha del rock per parlaci chiaro, hanno infatti dimostrato ad oltre 100 mila persone di saper tenere ancora botta, alla faccia di chi li vorrebbe vedere appendere chitarra e microfoni al chiodo. Ma se del concerto degli Stones si è già detto molto, se non tutto, di certo non si può dire lo stesso per quello della band statunitense. Sebbene i rumours su un probabile ritiro dalle scene alla fine di questo tour circolassero da tempo, la notizia, almeno a livello mediatico, pare essere stata snobbata, per non dire cannibalizzata dalla portata dell’evento al Circo Massimo.
Media a parte, i fan degli Aerosmith e del rock in generale hanno risposto alla grande, presentandosi in massa all’Arena Concerti di Rho, nonostante il forte rischio che il Global Warming Tour si trasformasse nel The Flood Tour, a causa della pioggia battente caduta fino a poche ore dall’inizio dell’evento.
L’attesa sotto il palco e lungo le transenne è estenuante: bisogna attendere fino alle 22.00 prima che inizi lo spettacolo. Poi, tutto d’un tratto, quando la gente inizia a mostrare qualche sintomo di impazienza, ecco l’attacco di Mama Kin. Lì nel mezzo, tra la folla, si fatica a scrutare il palco e ci vuole qualche istante per inquadrare Tyler e Perry sulla passerella, in prima fila armati di asta e chitarra. L’inizio, come buona parte del concerto, è costellato di brani che hanno fatto la storia del rock. Al pezzo d’apertura seguono, infatti, Eat The Rich e Love In A Elevator. Solo due, invece, i brandi tratti da Music From Another Dimension, ultimo album di studio datato 2012: Oh Yeah e Freedom Fighter cantata da Perry.
Il concerto scivola via velocemente, forse troppo. I brani in scaletta sono, infatti, solamente diciotto: una rosa abbastanza ristretta rispetto alla sterminata discografia della band. Ma si sa, così come nel calcio, anche in questi casi ci sentiamo un pò tutti allenatori: sempre pronti a suggerire la formazione ideale o il cambio in grado di risolvere la partita.
Al momento dei saluti, sulle note finali di Sweet Emotion, si respira un’aria particolare. Il sentimento comune è, infatti, quello che l’esibizione dei ragazzacci di Boston sia stata in realtà una sorta di lascito alle future generazioni di rockers. Una best practice, come direbbero i markettari, a cui guardare e dalla quale prendere spunto per gli anni a venire. La rappresentazione fantastica di un viaggio iniziato nel 1970 fatto di alti e di bassi, di eccessi e di successi. Una rappresentazione portata in scena ora come allora dagli stessi personaggi che hanno vissuto costantemente sulla sottile linea del successo, a un balzo dal baratro ma soprattutto a un gradino dal paradiso.
AEROSMITH – Scaletta Milano
01. Mama Kin
02. Eat the Rich
03. Love in an Elevator
04. Oh Yeah
05. Cryin’
06. Livin’ on the Edge
07. Last Child
08. Rag Doll
09. Freedom Fighter
10. Same Old Song and Dance
11. Rats in the Cellar
12. I Don’t Want to Miss a Thing
13. No More No More
14. Come Together (The Beatles cover)
15. Dude (Looks Like a Lady)
16. Walk This Way
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17. Dream On (intro Angel)
18. Sweet Emotion
