Articolo di Federica Ballestrin | Foto di Oriana Spadaro
Immaginate un piccolo locale dai tetti bassi, un gruppo di 300 persone calorosamente riunite e tutta l’energia del mondo: questo il benvenuto riservato ai PUP (abbreviazione di Pathetic Use of Potential) che sono tornati in Italia dopo la partecipazione dello scorso agosto al Bay Fest.
Il localino è il circolo Ohibò di Milano che ha ospitato l’unica data italiana del gruppo andata sold out ancora giorni fa. La band canadese, in continua ascesa nel panorama alternativo, ha presentato il suo ultimo album, Morbid Stuff, disco che racconta la battaglia contro la depressione del frontman Stefan Babcock, assieme alle loro hit più famose (“DVP”, “Sleep in the Heat”, “If This Tour Doesn’t Kill you, I Will”). Babcock e compagni, apprezzati dai fan del punk rock classico per il proprio sound spensierato grazie alle melodie catchy dei loro brani, hanno coinvolto dal primo all’ultimo pezzo il pubblico presente tra sudore, crowd surfing esemplare e stage diving.
Un pubblico che, tra canti a squarciagola (azzeccando ogni parola) ed un pogo degno di nota, è riuscito a guadagnare gli apprezzamenti della band che a metà concerto si esprime con un “I love you Italy, this is awesome!”. Stefan racconta come il loro manager avesse suggerito che in Italia nessuno li avrebbe realmente apprezzati e che, se il loro desiderio fosse stato quello di suonare nel Bel Paese, prima avrebbero dovuto esibirsi in Germania, in particolare a Monaco. Questo il commento del front man: “Munich fucking sucks!”.
Italia – Germania 1 – 0!
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PUP – scaletta del concerto di Milano
See You at Your Funeral
My Life Is Over and I Couldn’t Be Happier
Guilt Trip
Morbid Stuff
Kids
Free at Last
Scorpion Hill
Dark Days
The Coast
Reservoir
Familiar Patterns
Full Blown Meltdown
If This Tour Doesn’t Kill You, I Will
DVP
Sleep in the Heat
