Articolo di Serena Lotti | Foto di Roberto Finizio E’ il 1998. Titanic vince undici premi Oscar, nasce ufficialmente l’euro, Marco Pantani vince il Giro d’Italia e il Tour de France, la Microsoft lancia Windows 98, l’IRA continua a fare vittime, nasce Google, viene arrestato arrestato Augusto Pinochet e Josè Saramago vince il premio Nobel. Ed esce Big Calm dei Morcheeba. Uno degli storici anni della decade 90’s che ha segnato le vite di noi quarantenni, anni in cui molti di noi erano alla ricerca di una loro precisa identità musicale e ascoltavano di tutto, in bilico nel riconoscersi in un genere o nell’altro, tra il brit pop degli Oasis e dei Blur nato dopo l’implosione del grunge, tra la rinascita del punk rock, tra l’indie e l’alternative rock dei Radiohead, tra l’esplosione dell’elettronica di Moby e dei Prodigy: in ultimo le nuove sonorità del trip hop dei Massive Attack e dei Portishead. Ed è proprio dentro questo nuovo genere che contamina elettronica, soul, dub e hip hop che i Morcheeba trovano lo spazio perfetto per esprimere il loro stile personale che attinge ampiamente anche dal reggae, dal pop rock, dall’alternative rock e dall’indie rock. Hanno conquistato la nostra generazione con quell’oppiaceo e meraviglioso lavoro, un album in salsa trip hop melodico con influenze suadenti, esotiche, lisergiche, con un accenno di funky, hip hop e jazz e i nuovi tentativi di campionamenti e uso del sintetizzatore. Oggi in Italia li ritroviamo (della storica formazione oggi sono rimasti Skye Edwards e Ross Godfrey) per promuovere il loro nuovo album Blaze Away attraverso un tour mondiale che ieri sera li ha portati all’Alcatraz. Ieri sera ero tesa ed agitata, un pò come quando devi ritrovare un amico d’infanzia e hai paura di vedere in lui i segni del tempo che passa, come in uno specchio rotto e arrugginito. Mi riconosco subito tra le migliaia di Xennials stasera presenti in un Alcatraz non sold out: ma è cosi, la nostra ora è una generazione di figli e responsabilità, un concerto di lunedì sera ci mette in crisi, soprattutto considerando che i tempi di recupero non sono più quelli di un tempo… In anticipo di 5 minuti sale la band, l’entrata di Skye Edwards è come ce la aspettavamo: amazing.
Morcheeba – La scaletta del concerto di Milano:
Never Undo Friction Never An Easy Way Otherwise The Sea Part Of The Process Blaze Away Trigger Hippie Blood Like Lemonade Slow Down It’s Summertime Let’s Dance Blindfold Let Me See Sweet La Rome Wasn’t Buiild In A Day

