2015 Parlophone
Tornano le formidabili epilessie elettroniche di Tom Rowlands & Ed Simons in arte The Chemical Brothers, il duo che ha fatto e fa sobbalzare le notti elettro-dance di tutto il globo, e che insieme ad altri calibri come Moby, Daft Punk e pochissimi altri hanno creato un modo di “pensare” l’elettronica non solo come ritmo freddo, ma come sorgente di creatività meltin’ da colorare e diffondere al pari di una cultura trasversale, umanoide e ricca di messaggi umanistici, di fratellanza.
Ci avevano lasciato nel 2010 con Further ed ora con Born in the echoes (ottavo disco di carriera e con titletrack cantata dalla gallese Cate Le Bon) sono di nuovo a rappresentare la loro arte fosforescente con undici tracce come sempre di classe e di straordinaria potenza suggestiva; tracklist pirica tra psichedelia, controtempi, hip hop Taste of honey, Born in the echoes e acid house Go, EML ritual (carta magica dei loro live), Just bang tutto impastato da echi, riverberi, percussioni, cut-up e mush-up a livello industriale dei quali non si resiste a stare fermi. Nella list anche due insospettabili ospiti, la voce della bella cantante St.Vincent in Under neon light e uno straordinario Beck che fa capolino nel rush finale di Wide open, traccia sofisticamente sussurrata come una nuvola che ha appena scaricato pioggia.
I nostri fratelloni d’arte inglesi con il nuovo disco non fanno altro che allungare una storia infinita di suoni e immaginazioni visivo/uditive, il drumming perpetuo di un richiamo che viene da lontano per proiettarsi – oramai da anni – in un futuro oltre il futuro. Grande alchimia di suoni e illusioni trippy included!
[embedvideo id=”LO2RPDZkY88″ website=”youtube”]
