Fat Possum/Cult
“Friendship music” è il disco d’esordio di questo quartetto di Brooklin, che rinuncia al basso e che suona con due chitarre e la batteria e con una frontman sfrontata. Sfrontata, come la musica del quartetto! Un punk slabbrato e ingestibile, incostante e con svariati repentini cambi di registro stilistico.
Le chitarre suonano frizzanti, fragorose e roteanti a seconda delle circostanze e la batteria picchia duro, il tutto per sostenere la cantante, Dani Miller, che si pone quasi sempre in maniera assertiva, rabbiosa e irriverente. In diciassette brani, per trentuno minuti di musica ce n’è per tutti i gusti, dall’indie-punk dei ‘90 di “High anxiety” all’hc di “ACAB”, passando per i momenti più sferraglianti di “Burn” e la frenetica “Trashworld”, fino alla rabbiosa “Pretty little fucker” con un intro velvettiano.
Curiosa la rievocazione dei Beruir Noir in “Stalker” e con l’uno-due di “Dope” e “White people” il quartetto suona in modo tirato, con il miglior indie di due decenni fa. “Friendship music” è il miglior modo per rinnovare il punk!
