Fosbury Records
Come si sa da almeno quindici anni anche dalla provincia dell’impero possono venir fuori lavori molto buoni. È il caso dell’ultimo disco dei Mosquitos, “Social haze”, che non ha nulla da invidiare ai tanti nomi blasonati cui sono accostabili e a cui si sono ispirati per queste dieci magnifiche canzoni. In Social Haze la band di Frosinone ha optato per un rock emotivo, per certi versi pop, ma che va oltre la banalità e la superficialità di questo genere, dato che se le canzoni colpiscono subito per intensità e per certi versi sono abbastanza orecchiabili, in realtà la realizzazione è complessa, grazie ad un lavoro meticoloso svolto in sede di arrangiamenti e registrazione.
La malinconia domina sui quasi tre quarti d’ora del disco. Si tratta di una malinconia coinvolgente, di cui vuoi sentirti parte e che ti suscita una sorta di dipendenza. Dai Jesus and Mary Chain ai Dream Syndicate, dai Grant Lee Buffalo ai Byrds sono tanti i richiami al rock strutturato su ballate che possono essere elettriche e bucoliche, come ci ha insegnato Neil Young (“Haze vs love”), o che affondano le proprie radici nel Paisley underground dei Green On Red (“Light as birds (not as feathers)”).
“Social haze” scorre mettendo in successione momenti profondi, caratterizzati da intarsi di chitarre, sia acustiche che elettriche, che si amalgamano molto bene con le tastiere.
Vittorio Lannutti
