
Dino Fumaretto - La vita è breve e spesso rimane sotto
Con quindici frammenti poetici metropolitani più o meno surreali, certamente schietti ed immediati, brevi ma intensi, Dino Fumaretto fa il suo esordio nella discografia italiana. Figlio di un pittore, Fumaretto preferisce affidare i brani al suo interprete ufficiale, Elia Bulloni, che diventa il cantore del malessere, dell’insofferenza per la quotidianità spesso in maniera sprezzante, tanto che si avvicina ad un atteggiamento punk. Tutti i brani sono accompangnati dal pianoforte, anche se di tanto in tanto vengono utilizzati altri strumenti come la marimba, l’harmonium, l’organo ed il clavicembalo. Diversi brani hanno un’ambientazione noir (“Omicidio”, “Sogno d’appendice”), in altri invece sono prevalenti angoscia e nervosismo (“Iiih!”). La formazione artistica dell’artista mantovano è molto evidente, ma viene utilizzata in modo assolutamente fruibile e non pedante, colpisce poi il sarcasmo di “Always look on the bright side of life”. Alla fine quello che emerge è un esistenzialismo che pone uno sguardo tristallegro sulla vita e sui suoi mille contorni.

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