di Stefania Clerici
Da poco uscito con l’interessante progetto di Hola la Poyana, Raffaele Badas è cantante solista, ma anche chitarrista e bassista dell’EP A long cold summer, cinque tracce sonore che vedono partecipare musicisti provenienti da band com Rigolò, Lilies on mars, Was, Diverting duo (ora Memory of Sho) e Don Leone.
Una lunga fredda estate, andando per metafore simile a quella che tutti abbiamo trascorso in questi mesi di incertezze e contraddizioni, che ben rappresentano l’EP: un sound ricco di elementi sonori, che mescolano l’acustica del moderno indie-folk a sonorità elettroniche low-fi, per raccontare, tra ironia e sfumature malinconiche, la condizione di chi si sente strano e diverso in molti aspetti.
L’apetura viene regalata da un intercedere lento del brano country Your past doesn’t mean a thing, in cui la voce calda di Badas si mischia con percussioni e un benjo alla spaghetti western che rimanda ad un universo sospeso e sognante. Si passa poi al blues incalzante di Like a modern Jesus Christ in cui percussioni e chitarra dialogano in un crescendo musicale sempre più onirico. Arriva poi l’elettronica e metallica Grab those monsters and kill’em all, in cui synth e basso portano l’ascoltatore in un cortocircuito sonoro fatto di binarietà quasi fastidiosa.
L’atmosfera torna alla “normalità” nella ballad Being the odd one out in cui il basso di Marina Cristofalo dialoga con la voce di Badas. La chiusa torna nuovamente sui toni del country sul pezzo Before you leave, eseguito insieme ai Rigolò, in un crescendo molto psychedelico, tra sax, percussioni e cori sussurrati.
Un bell’esperimento di sonorità da ascoltare qui alla scoperta di nuovi mondi e connubi musicali con un twist d’oltreoceano.
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