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FRANCESCO DE GREGORI – Vivavoce

E’ bello comprare un nuovo CD e scoprire che è un insieme di tutti i cd del passato che hai comprato dello stesso autore.

Intanto precisiamo che “Vivavoce“ (scarica il disco su iTunescompra l’album su Amazon) di Francesco De Gregori è una raccolta di vecchi brani che dovevano essere riarrangiati. Poi stamattina mentre bevevo il caffè mi squilla il telefono ed è stato sorprendente scoprire come la mia suoneria del cell, in questo caso “ Battere e levare” fosse identica, anche a livello di arrangiamenti a quella che stavo ascoltando dal nuovo album del Principe.
Quindi qualcosa non torna… Stiamo parlando appunto di Francesco De Gregori, il Principe al quale ci inchiniamo pure. Ma non questa volta.

Se il duetto con Ligabue vi ha lasciati sorpresi, bene state tranquilli, anzi godetevela questa sorpresa perché è l’unica dell’intero album. A quanto pare Ligabue è stato indicato dallo stesso Principe come un suo erede, un passaggio di testimone… come se domani Leonard Cohen dicesse che Michael Jackson è stato il suo unico grande erede, specie mentre faceva il moon walk. Ah dicevamo, Alice. Sembra un mix di Certe Notti e Metti in circolo il tuo amore più De Gregori che gli ricorda che il brano da cantare è Alice. Tutto qui.

vivavocePassiamo a qualche brano, dilungarsi non serve molto in realtà. “La donna cannone” non si muove da lì. A parte i violini, ma lì rimane. “Viva l’Italia” è lì, “La Storia“ è lì, “Atlantide” è lì. “Generale” è lì. Insomma faccio prima a dirvi i brani che sembrano un pochino diversi o almeno. “La leva calcistica ’68” è arrangiata in maniera diversa, poi “Fiorellino #12&35” praticamente un omaggio a Bob Dylan ricalcando la base musicale di “Rainy Day Women”. Poi onestamente tutti gli altri brani sono arrangiamenti già sentiti per chi nella vita almeno una volta è stato ad un concerto di De Gregori. Quindi questo “Vivavoce” raccoglie senza nessuna novità musicale tutti i successi del Principe.

Ah poi c’è anche una cover di “The future” di Leonard Cohen. L’arrangiamento musicale è lo stesso, anche perché diciamocelo suonare Cohen in maniera diversa sarebbe un bel po’ difficile. La traduzione è quella che è. Quando una canzone così profonda e importante non rende nella nostra lingua come rende in quella originale, perché ricantare il testo come se si fosse in quinta elementare?

De Gregori ha una bellissima voce ancora, ma “Vivavoce“ non gli fa proprio onore , “Sulla Strada” era un bellissimo album, perché questo doppio praticamente inutile? Si può andare in tour anche facendo passare per radio una canzone sola, ma almeno che sia degna. Forse ultimamente il Principe perde troppo tempo nei salotti buoni in mezzo a quella gente gonfia nelle labbra vista all’Auditorium. Ognuno si diverte come può.

Ci tenevo a dirvi che chi scrive adora il Principe.

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