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5 brani per descrivere il sentimento della paura secondo Benestare

Esce oggi venerdì 19 febbraio 2021per Le Siepi Dischi in distribuzione Believe Digital, il nuovo singolo di Benestare. Un nuovo capitolo musicale dal titolo Se hai paura che si muove tra sonorità anni Ottanta e indie pop italiano, che ci invita ad accettare il lato più fragile dei rapporti umani. Ed è così che Benestare riesce a sintetizzare il più strano dei periodi che potremmo mai vivere, nel modo più delicato, intimo e silenzioso possibile. 

“Se hai paura” è un inno alla ricerca dell’intimità e della protezione che solo i rapporti più autentici e stretti possono offrire. Un invito a combattere attraverso il calore umano quel senso di timore e inadeguatezza, quel vuoto incolmabile che troppe volte cerchiamo di riempire tramite conversazioni vuote con persone che non ci conoscono affatto. “Se hai paura” è quella voce familiare e rassicurante che ci chiede “Come stai?”, e poi ci stringe senza aspettare che arrivi una risposta, perché la conosce già. (Benestare)

Per l’occasione gli abbiamo chiesto di scegliere 5 brani per descrivere la paura.

Radiohead – Climbing up the walls

Canzone sulla paura intesa come terrore assoluto, sul pericolo che può arrivare a colpirti ovunque, anche dove ti senti più al sicuro, anche in casa. “Metti i bambini al sicuro stanotte/Guarda bene nell’armadio/Ho l’odore di un uomo del posto/Che si sente estremante solo”. Gemma dei Radiohead dal testo quanto mai angosciante, non a caso Thom Yorke dichiarò di averla scritta una notte in cui tornando a casa da solo aveva avuto l’impressione di essere seguito.

Verdena – Nel mio letto

Il senso di inadeguatezza che i Verdena hanno sempre espresso benissimo, anche nei loro testi più criptici. Il protagonista è nel suo letto, dove si sente protetto dal resto del mondo, mondo che candidamente confessa di non voler affrontare. “E qui starò meglio che mai/Avvolto di me/Io non ho più fretta/perché ho paura”.

Lucio Dalla – Futura

La paura del domani, ma paura nel senso di brivido, misto di timore ed eccitazione, voglia di scoprire. “E se è una femmina si chiamerà Futura/Il suo nome detto questa notte mette già paura/Sarà diversa, bella come una stella/Sarai tu in miniatura”. Un pezzo musicalmente incredibile, così come solo i grandi sanno fare, e un testo di una dolcezza disarmante.

Linkin Park – Numb

La vicenda che ha collocato il suicidio di Chester Bennington a brevissima distanza da quello del suo amico fraterno Chris Cornell, proprio nel giorno che sarebbe stato il compleanno di quest’ultimo, è certamente tra le più tragiche e incredibili che il mondo della musica ci abbia mai consegnato. Qui un brano sulla paura di sentirsi sbagliati, e di non trovare il proprio posto nel mondo. Testamento di un’anima tanto sensibile quanto fragile.

Antony and the Johnsons – Hope there’s someone

La paura per antonomasia, quella del nulla che segue la morte. “C’è un fantasma all’orizzonte/Quando vado a letto/Come posso addormentarmi di notte?/Ho paura del luogo di mezzo/Tra la luce e il nulla”. E allora quale potrebbe essere la nostra ultima preghiera? Certamente la speranza che lì ci sia una persona cara ad aspettarci, qualcuno che si prenda cura di noi, che ci stringa quando siamo stanchi, che ci faccia compagnia.

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