Articolo di Serena Lotti
Ieri sera sono stata al Teatro Lirico Giorgio Gaber per la non-conferenza stampa di uno degli artisti più eclettici, amati (e attesi) del panorama musicale italiano: Lorenzo Cherubini, AKA Jovanotti. E’ un gennaio freddissimo a Milano ma vedere Jova accende voglia d’estate e di gelati, di piedi nudi e capelli bagnati, di collanine colorate e parei avvolti alla vita. Soprattutto rivederlo così entusiasta, positivo, felice e carico accende la voglia di vita, per chi l’avesse dimenticata sbiadita e molliccia nelle tasche di questo grigio e freddo inverno. È qui la festa? Si la festa ci sarà il 31 gennaio 2025 con l’uscita del nuovo disco IL CORPO UMANO VOL.1, in uscita (già disponibile in preorder) per Island/Universal Music.
Dopo otto anni da Oh, Vita! e tre da Il Disco Del Sole, Jova è quindi di nuovo pronto per una nuova avventura multiartistica rappresentata da 15 canzoni che sono ognuna, come dice lui stesso, parte di un corpo unico, un corpo umano che torna a vivere. Un corpo che torna a ballare dopo un incidente in bici, una frattura della clavicola, un femore rotto, due operazioni, una gamba più corta di 4 cm rispetto all’altra, una setticemia, ore e ore di fisioterapia, riabilitazione, cure su cure. Una gamba ora è al 100% l’altra all’80% dice Jova sorridendo. Non molla, tira dritto. La famiglia, la figlia Teresa, la moglie Francesca, gli amici, i collaboratori, i medici e i fisioterapisti lo hanno aiutato, incoraggiato, sostenuto. Sorride, si passa una mano tra i capelli scarmigliati. E su quella gamba all’80% parte a saltare, balla, contorce quel corpo che parla, racconta di amore e passione ma anche di sofferenza, resistenza, resilienza.
Foto Michele Maikid Lugaresi
Balla su Il corpo umano ultimo pezzo dell’album e title track, molleggia su un sirtaki e veniamo traghettati nel Mediterraneo per poi approdare in un rave party dionisiaco e colorato. Un’ode festosa alle parti del corpo con delle sonorità moderne si mescolano alle radici folk, dando vita a un mix sonoro tanto accessibile quanto irresistibile. Dice “Naa non diventerà un singolo ma spaccherà nei live”. Ne sono certa.
Dicevo è una non-conferenza stampa, è più uno show-case, un music talk, una presentazione non solo per la stampa ma anche per gli amici e i fan, una sorta di irresistibile one man show senza giornalisti a fare domande. Da sempre abituati a vedere sui palchi di Lorenzo frotte di musicisti, coriste, ballerine, performer, ospiti di ogni settore artistico, sportivo, giornalistico, cinematografico…stasera il set è l’ideale salotto di casa Cherubini dove il padrone di casa esordisce con una domanda a se stesso “Come mi sento? Meglio di ieri, peggio di domani” risponde sorridendo e scuotendo la testa.
Perchè il corpo umano? Risponde Jova “Il Corpo Umano è stato il mio personale campo di indagine e di battaglia dell’ultimo anno e mezzo, il mio viaggio mi ha aperto panorami nuovi rispetto a questo argomento inesauribile. Con il corpo attraversiamo il passaggio terreno, prima e dopo è un grande mistero, durante possiamo essere e osservare, vivendo. Si tratta di iniziare o proseguire con nuova consapevolezza un lavoro sul “sentire” il corpo, il respiro, i cambiamenti in atto, il dolore, il piacere, la guarigione, l’amore, gli altri, la natura, l’epoca, la cura, le emozioni, le idee, il flusso dei pensieri. Diventare, continuare a diventare è impegno e sfida, fino all’ultimo attimo, a bordo di un corpo fragile e infinito, mutevole e unico, come la vita stessa” Il corpo umano secondo Jova è un viaggio musicale che parla di rinascita, libertà e autenticità: ogni tracciaè una tappa di un percorso personale e universale, dove emozioni profonde e introspezione si fondono con suoni contemporanei e contaminazioni globali.

Ed è proprio il corpo di Lorenzo Cherubini la carta sulla quale lui stesso ha appuntato sogni e riscatti, dolori e ricadute, è la sua la pelle sulla quale ha scritto testi, canzoni, accordi, pensieri, ricordi, ammonimenti, rime, barre. L’album è realizzato come un salto, uno scatto dopo una lunga rincorsa, è un invito ad esplorare i confini della propria identità, a sentire e sentirsi vivere, affrontare le sfide del cambiamento e celebrare la vita. È un manifesto di cambiamento e di volontà, è Lorenzo in purezza e mescola introspezione e libertà con suoni che spiazzano e conquistano. Dalla world music al rap, dal pop alle contaminazioni elettroniche, dall’indie al jazz alla musica popolare, ogni canzone è un pezzo di vita, un passo verso nuovi orizzonti, un messaggio chiaro: vivere senza filtri e trasformare le proprie fragilità in forza. Ogni brano è un capitolo di una storia che abbatte confini geografici e culturali, secondo il vangelo di Lorenzo. Come dice lui “Unisco i puntini come nella Settimana Enigmistica interpretando quel disegno stilizzato come uno spazio dentro il quale creare, condividere, esprimermi, vivere e guardare avanti con entusiasmo. Riprendermi la vita.“
E ancora torniamo sul disco, Jovanotti parla di Celentano, no non l’artista la canzone, si si chiama Celentano. È un rap, una storia vera, una canzone documentario. “Ero in bici lungo il Caucaso e sono stato invitato a cena da una band di gangster, no non li denuncerò erano simpatici, è stata una cena surreale, mi hanno fermato in mezzo alla statale in bici, loro non avevano mai visto uno in bici con le valigie, mi fanno domande incuriositi, andiamo a cena, mi versano litri di vodka, io vado in orbita. I gangster parlavano solo armeno ed io italiano, abbiamo comunicato a botta di nomi iconici italiani tipo Totti, Juve, Pavarotti e Adriano Celentano sopra tutti. Loro non sapevano che io amo Celentano…insomma la morale è che essere italiani è una figata, abbiamo parole che tutti conoscono. La mia canzone è un omaggio ad Adriano Celentano, che so mi vuole un gran bene come io ne voglio a lui.”
Torna ancora sui ricordi di quei mesi complicati, scrive nei boschi di Cortona mentre passeggia sulle stampelle, legge Whitman e Platone, accorda la chitarra, chiama gli amici, guarda film, scrive testi, pensa, pensa tanto, aspetta paziente. Lo avete mai visto Zorba il Greco? Leggete anche il libro, sgancia perle di saggezza, dice che il corpo umano ha innumerevoli aggettivi. 100 li avrà detti tutti in fila senza respirare. Rido pensando che Zalone ne avrebbe fatto un’imitazione meravigliosa.
Dice che ad un certo punto si è rimesso in pista, torna a Milano ma non solo l’operazione lo porta qui. “Fatemi incontrare i producer che spaccano oggi” dice alla Universal. Ne ha incontrati 7, come il giro delle sette chiese dice. Poi ha puntato su Durdust, con cui in passato aveva già collaborato per Nuova Era e che produce Montecristo, Fuorionda, Un mondo a parte, Le foglie di te, Universo, La grande emozione, Il corpo umano, Michele Canova che firma La mia gente, Lo scimpanzé, Celentano e Grande da far paura (che Jova ci suonerà in un’intensa versione acustica) e Federico Nardelli (Senza se e senza ma e 101).
Ci racconta poi del tour nei Palazzetti dello Sport con già 26 sold-out in calendario. E Jovanotti annuncia ancora nuovi appuntamenti: alle dieci date già annunciate si aggiungono le ultime due di Milano all’Unipol Forum il 12 e 13 maggio.
Biglietti in vendita a questo link > https://tidd.ly/3EdVkn4
Con i PalaJova, Lorenzo ci guida in una nuova dimensione, sarà un viaggio multisensoriale, una grande festa dove i palazzetti si trasformeranno in spazi unici, pensati per riflettere la visione che ha saputo rivoluzionare il mondo dei concerti. Sul palco con Lorenzo ci saranno Saturnino al basso, Adriano Viterbini alla chitarra, Christian Rigano alle tastiere elettroniche, Franco Santarnecchi alle tastiere analogiche, Carmine Landolfi alla batteria, Moris Pradella alla seconda chitarra e ai cori con Micol Touadi e Jennifer Vargas, Leo di Angilla e Kalifa Kone. Le opening acts aranno affidate ad Axell e Nico.
Jova si congeda con una scopiettante versione jazz manouche di Fuorionda in duo con Four On Six Band, oggi 27 Gennaio 2025 per ricordare la pagina più orrenda della storia contemporanea. Lo fa con un inno alla vita e alla libertà.

Jova ci impartisce una grande lezione stasera, disse ad Aldo Cazzullo una volta «sai Aldo, per me l’ottimismo è un dovere, è come una forma di militanza. Capire dov’è la luce, quali cose si possono fare. L’ottimismo è la base della democrazia».
Insomma secondo Jova se vuoi essere un ragazzo fortunato puoi esserlo, non sarà certo il fato a deciderlo per te.
IL CORPO UMANO VOL.1 sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali e su YouTube. Vero e proprio “visual album”, ogni pezzo è accompagnato da un “visual” diverso, girato nella Galleria Borghese di Roma.
Il disco sarà disponibile anche nei seguenti formati fisici: doppio vinile giallo autografato e numerato doppio vinile rosso in esclusiva su Amazon.
LORENZO JOVANOTTI – Tour 2025
31 marzo 2025 Firenze, Nelson Mandela Forum
4, 5, 7, 8 marzo 2025 Pesaro, Vitrifrigo Arena
11, 12, 14, 15, 17, 18 marzo 2025 Assago (Mi), Unipol Forum
20 marzo 2025 Zurigo, Hallenstadion
22, 23, 25, 26, 28 e 29 marzo 2025 Firenze, Nelson Mandela Forum
3, 5, 6 aprile 2025 Casalecchio di Reno (Bo), Unipol Arena
9, 10, 12, 13 aprile 2025 Torino, Inalpi Arena
15 aprile 2025 Torino, Inalpi Arena
22, 23, 25, 26, 28, 29 aprile 2025 Roma, Palazzo dello Sport
1 e 2 maggio 2025 Roma, Palazzo dello Sport
5 e 6 maggio 2025 Assago (Mi),Unipol Forum
8, 9, 12 e 13 maggio 2025 Assago (MI), Unipol Forum
15, 16, 18 e 19 maggio 2025 Verona, Arena di Verona
21 maggio Verona, Arena di Verona
Biglietti in vendita a questo link > https://tidd.ly/3EdVkn4
