I Lost tornano con una nuova canzone dopo quasi dieci anni di assenza dallo studio. Era infatti il 2011 quando la band vicentina, guidata dal carismatico Walter Fontana assieme a Luca Donazzan (basso elettrico) e Roberto Visentin (chitarra elettrica), aveva deciso di scendere dal palco.
Walter… nuovo singolo, nuovo video e un mare di altre novità… cosa sta succedendo in casa LOST?
E’ successo un qualcosa di inaspettato ma che in realtà ognuno di noi sentiva dentro. Non abbiamo mai smesso di pensare a noi come una band. Penso che in questi anni di assenza, dove ognuno di noi ha affrontato percorsi diversi, ci sia stato il bisogno da parte nostra di ritrovare il senso di tutto, il collante che ci aveva unito in quel lontano 2003 quando tutto è iniziato. E così dopo qualche serata, tra una birra e una risata e qualche racconto del passato, ci siamo ritrovati a sbattere il muso con la realtà: il palco ci chiamava e ci mancava. Sentivamo la necessità di tornare a vivere, soffrire e gioire insieme. Così abbiamo iniziato a rintanarci nel nostro studio per vedere cosa sarebbe successo e lì è nata “una canzone buona”.
In un’Italia della musica “giovane” che si divide in trap e indie quando non si cade nel reggaeton il vostro nuovo singolo è una romantica canzone pop/rock… non la vedi una cosa in controtendenza con quello che oggi “funziona facile”?
Certo, può essere vista come una controtendenza o banalmente può essere percepita come un riprendere da dove avevamo lasciato. Nel 2011 eravamo all’apice del successo eppure avevamo creato un disco che si discostava totalmente da ciò che eravamo, musicalmente, un anno prima l’anno prima ancora. Il nostro percorso, fortunatamente, non si è mai voluto vincolare in un suono o in una moda. Semplicemente abbiamo sempre seguito il flusso naturale delle cose per fotografare quello che siamo in un quel momento, nella maniera più sincera possibile.
Il video racconta una storia a sé, immagini a forte contrato che sembrano casuali ma… immagino… non lo sono. Ce ne parli? Come è venuta l’idea?
L’idea era quella di catturare piccole istantanee di vita che mostrassero l’amore nel senso universale del termine. Io credo nell’amore. Per me l’amore è tutto. Penso che senza, la vita abbia poco senso. E non parlo solo dell’amore che può nascere tra due persone, ma l’amore visto anche come passione, sacrificio, come continuo inseguire i propri obiettivi, i propri sogni contro tutto e tutti. Quell’amore che ti fa svegliare con il sorriso stampato in faccia alla mattina, o che ti tiene in piedi la notte perché hai paura che chiudendo gli occhi possa svanire via.
I Lost di dieci anni fa hanno vinto un pacco di premi, avevano fan ovunque, orde di ragazzine ululanti e una grande visibilità… non vi fa paura il confronto col passato?Il passato non deve essere visto come un qualcosa che fa paura, anzi. E’ e deve rimanere una serie di polaroid immortalate per farti ricordare chi sei e come sei arrivato qui. In questi anni abbiamo avuto la fortuna di crescere molto sia come persone, sia come musicisti. Siamo cresciuti noi e sono cambiate le persone che ci stavano attorno e che ci ascoltavano. Ma probabilmente il bello è proprio questo. Il crescere tutti insieme, il cambiare. Come la nostra musica, che non si è fermata ma anzi è andata avanti e ora racconta quello che stiamo vivendo oggi da trentenni: le nostre paure, le nostre ambizioni, i nostri amori e le nostre fragilità. Come ti dicevo, se sei sincero e racconti quello che vivi, la gente lo percepisce.
Hai parlato di nuovo progetto Lost… quindi cosa ci dovremo aspettare nel prossimo futuro?
Nuovo perché è come quando compri una nuova t-shirt e ti senti un altro, ma in realtà sei sempre la stessa persona ma con una forte positività addosso. Ecco perché vivo questa dualità con me: da un lato vedo questa ripartenza come qualcosa di totalmente nuovo ma dall’altro lato è semplicemente il continuo di quello che siamo sempre stati. Perciò dopo l’uscita del nuovo singolo, saremo impegnati con qualche data live, e tra non molto faremo uscire nuova musica. Ho così tante idee nella testa ma devo restare calmo perché ogni cosa ha il suo tempo. Però, davvero, non vedo l’ora di condividere tutto con chi ci ascolta.
