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Interviste

Gli INDOOR PETS ci raccontano il loro album di debutto “Be Content”

Molti di voi ricorderanno gli Indoor Pets per aver aperto l’unica data italiana degli Ash al Legend Club di Milano il 3 dicembre 2018.

I quattro ragazzi del Kent sono attivi dal 2014 con il nome di Get Inuit e dopo un paio di EP, nel 2017 hanno cambiato nome e finalmente lo scorso 8 marzo hanno pubblicato il loro album di debutto “Be Content” su Wichita Recordings, co-prodotto dal chitarrista della band James Simpson e mixato da Claudius Mittendorfer (Weezer, Ash, Yak, Parquet Courts).

Abbiamo fatto quattro chiacchiere per farci raccontare il loro “dirty pop”.

Cominciamo da una curiosità: perché avete scelto questo nome? 
Noi ci vediamo mansueti, docili. Un tempo eravamo selvaggi e imprevedibili, ora invece siamo spaventati da ciò che c’è fuori. Siamo animali domestici.

Parliamo del vostro album di debutto. Perché questo titolo e di cosa parla il disco?
“Be Content” è una collezione di canzoni che esplorano le mie imperfezioni e le mie relazioni irrazionali. C’è quella vocina che grida nella tua testa, rendendoti infelice. Tutto l’album rappresenta per me una sessione di terapia, perché parlando di questi argomenti ho fatto il primo passo verso l’accettazione di questo stato d’animo. La chiave è nel trovare il modo di “accontentarsi”.

Com’è nata la band?
Robbie e James sono fratelli e tutti e tre frequentavamo la stessa scuola. Abbiamo incontrato Oliver in un parcheggio e abbiamo deciso che doveva portarci alla celebrità. Questo accadeva molto tempo fa, prima di internet. Quindi non c’è evidenza di questo fatto, ma è accaduto davvero.

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Cosa vuol dire essere una band totalmente DIY?
Non credo che esistano ancora delle band completamente DIY ormai. Ci piace avere il controllo totale di tutti gli aspetti creativi della band perché siamo maniaci del controllo. Nonostante ciò, abbiamo il grande supporto di un team di managers, amici, familiari, ecc. Sarebbe superficiale dire che realizziamo tutto questo da soli.

Quali sono le band che hanno ispirato la vostra musica?
Pixies, Blondie, Radiohead. Tutti i grandi. Qualche giorno fa stavamo ascoltando i primi Biffy Clyro e ci siamo resi conto di quanto il nostro songwriting si ispiri a loro (che è un modo molto diplomatico di dire che li copiamo continuamente!)

Con quali artisti vi piacerebbe collaborare?
Jerry Williams. Ogni giorno penso a quanto mi piacerebbe scrivere con lei. Certe volte sembra che io stia lavorando, invece no. Sto solo pensando a Jerry Williams.

Progetti per il futuro?
Andremo in tour finché siamo vivi. Siamo quasi sempre on the road.  È un’esistenza dura, ma se potremo trascorrere le nostre vite suonando dal vivo, sarà un’esistenza felice.

Non ci resta che adottare subito questi adorabili animali domestici nella nostra playlist primaverile…

Written By

Malata di musica e fotografia. Collezionista di vinili e biglietti di concerti. Anglofila, doveva nascere nella Swinging London o nella Manchester degli anni ’90.

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