È uscito il 3 giugno per V4V FANTASIA, il nuovo EP dei CASCATE. Il duo romano dal cuore vintage, dopo i primi singoli che hanno anticipato il progetto discografico, Routine, Quando vai via, e la recente title track disponibile dallo scorso 6 maggio, realizza un EP oscuro, figlio di tempi incerti, ma che trova una via d’uscita nella stessa musica, vista come rifugio, tra sonorità pastello e vintage.
Ciao Caterina, ciao Luca, come state innanzitutto? Quali sono le prime sensazioni in seguito all’uscita del vostro nuovo EP Fantasia?
Ciao RockON, tutto bene anche se stiamo attraversando un periodo abbastanza impegnativo, specialmente per Caterina che tra pochissimi giorni si laurea! E poi, appunto, abbiamo appena pubblicato “Fantasia”, a più di due anni dal nostro ultimo EP, “Giardini”, uscito a gennaio 2020. Per cui siamo nel pieno della raccolta, con tutto l’entusiasmo e lo stress che ne consegue.
Quando pubblichiamo la nostra musica ci facciamo tante domande ma su “Fantasia” ci siamo dati poche risposte, siamo solo molto contenti di poterlo condividere. Magari chi lo ascolterà ci aiuterà a trovare le risposte che cerchiamo.
Quando nasce la prima idea di questo EP?
Questo EP è stato un cambio di programma. Inevitabilmente, in questi ultimi due anni, è stato piuttosto complicato seguire i propri progetti, le proprie scadenze. Ma ad un certo punto, più o meno l’autunno scorso, abbiamo sentito l’esigenza di fermare il tempo, anche per dare un punto, e raccontare proprio questo periodo, ciò che abbiamo pensato, fatto, composto.
Riascoltare proprio queste 6 canzoni, scritte in periodi e contesti differenti, in sequenza, ci ha illuminato in questo senso: erano esattamente ciò che volevamo, lo specchio sincero delle nostre sensazioni, delle nostre “fantasie”.
Fantasia, appunto. Sempre più rara, sempre più un’eccezione in un mondo come quello che vediamo tutti i giorni. Dove trovarla e come proteggerla secondo voi? È questo il fil rouge del disco?
Si, esattamente, è il concetto che lega e unisce queste 6 canzoni.
Fantasia è un termine che oggi ha forse acquisito una connotazione troppo infantile, legata alla dimensione del gioco, in contrapposizione all’idea di maturità, di serietà, quando invece interessa una dimensione per certi versi estremamente razionale.
Fantasia è la libertà di immaginare senza i limiti della realtà, di intrecciare sogni, sensazioni, suoni, colori, di modellare le idee, ed è perciò pienamente legata alla consapevolezza del nostro pensare. Per noi è un vero e proprio atto di ricerca, più che una fuga dalla realtà. Certo, resta un atto che diverte e può far divertire, ma non per questo ha meno valore, anzi.
La fantasia, in qualche modo, è alla base di ogni scoperta.
Cosa c’è di diverso rispetto a Giardini, il vostro EP di debutto? In cosa invece lo sentite simile?
Sicuramente ogni canzone nuova che scriviamo porta con sé l’esperienza delle precedenti. Essendo entrambi “perfezionisti” ci saltano all’occhio da subito le cose da migliorare: ogni nuova canzone rappresenta per noi un passo in avanti alla ricerca del nostro sound, del nostro stile e della nostra espressione ideale.
In “Giardini” abbiamo spesso subordinato il testo alla melodia, per “Fantasia” invece abbiamo deciso di mettere in primo piano le storie che volevamo raccontare, partendo proprio dalla scrittura del testo. Un cambio di prospettiva che ci ha particolarmente ispirati anche da un punto di vista musicale.
Ciò che accomuna invece i due EP, e anche tutto ciò che faremo in futuro, è il nostro approccio, non ci piace porre limiti a ciò che facciamo, rispettare un certo genere, una certa forma o struttura perché magari “funziona”, al contrario, non vediamo l’ora di essere sorpresi, di fare qualcosa che non abbiamo mai fatto, di rispettare le nostre storie in divenire, dovunque ci portino.
Le canzoni di Fantasia sono molto notturne e a tratti un po’ scure. A cosa si ispirano? Dipendono dal periodo in cui sono state scritte? Sono canzoni nate in maniera diversa rispetto alle vostre precedenti?
Riascoltando questo EP a distanza di tempo ci siamo resi conto di quanto le canzoni raccontino di noi e del periodo in cui sono nate.
“Fantasia” è un collage di idee prodotte in solitudine, in cuffia, laptop e voce, e poi condivise: è il frutto di un lavoro fatto di corrispondenze.
Rispetto alle nostre abitudini, nella confusione di quel periodo abbiamo trovato nella notte una fedele compagna, quando tutti andavano a dormire noi ci ritagliavamo il nostro spazio, intimo e silenzioso, e “uscivamo”, fantasticando su storie e sonorità.
Il vostro lato “vintage” musicale è sempre ben presente nel sound dei vostri brani. Quali sono le vostre principali influenze di quell’epoca?
Il nostro riferimento numero uno resta Lucio Battisti, per entrambi.
Ma vintage per noi è anche una suggestione, la classica nostalgia nei confronti di un passato neanche troppo definito, in cui siamo cresciuti, tra ricordi vaghi e nostalgia.
C’è una sensazione particolare che vorreste lasciare all’ascoltatore con questo EP?
Se cercate un momento di evasione ma anche di intimità il nostro EP, almeno per noi, ha rappresentato proprio questo. Consigliamo l’ascolto in cuffia!
Ora sarete in tour? Avete qualche data che possiamo segnarci?
Al momento non abbiamo niente di definito però consigliamo di seguirci sui nostri social perché presto ci saranno aggiornamenti in questo senso.
