Oggi il duo condivide una rivisitazione della classica hit di Manu Chao “Clandestino”, originariamente pubblicata nel 1998.
In questa rivisitazione di “Clandestino”, che racconta della sofferenza dei migranti senza documenti né permessi, Calypso aggiunge nuova drammaticità al trovarsi abbandonati in mare: “la terra di fronte a me non mi vuole e quella alle mie spalle brucia”. Oggi il brano è ancora più significativo di quando è stato registrato per la prima volta. “Quando ho visto tutto questo orrore in televisione, ho pianto e ho pensato che non sarebbe dovuto accadere nel 21esimo secolo”.
Il brano viene accompagnato da un video illustrato particolarmente emozionante, diretto da Wise Bird Studio, che vuole suggerirci di “dare un valore a quello che i clandestini possono offrire a noi e alla nostra terra, che non sono solo fantasmi che la società preferirebbe non vedere”.
Questa non è la loro prima collaborazione, infatti Manu ha prodotto Far From Home, l’acclamatissimo album di Calypso pubblicato nel 2016 che le ha permesso di ottenere il prestigioso premio Victories de la Musique (equivalente francese del Grammy) come World Music Album dell’Anno.
Manu Chao e Calypso Rose si sono conosciuti al Carnevale di Trinidad e Tobago nel 2015. “Si è presentato al mio hotel con delle ciabatte vecchie, dei pantaloncini e una chitarra piccola e rovinata”, racconta lei. Lui l’ha incantata e hanno passato delle ore a cantare e suonare insieme. “Se solo lui non fosse impegnato, non mi dispiacerebbe essere la signora Chao”.
Erano passati 60 anni dal suo primo brano e l’album Far From Home, un irresistibile mix di calypso classico e moderno e soca, con un tocco magico di reggae e l’inconfondibile chitarra di Manu Chao, è diventato il più venduto al mondo in tutta la sua carriera. Il seguito So Calypso, uscito su Because Music nel 2018, ha solidificato la sua nuova fanbase. Quest’anno, la 78enne è stata l’artista più anziana ad esibirsi sul palco del Coachella.
