Articolo di Stefania Clerici | foto di Eleonora Stevani
Pare proprio che lo spirito del Natale sia arrivato anche a Milano: addobbi luccicanti per le strade, vetrine dei negozi a tema e concerti di Natale in anticipo. In un teatro dal Verme vestito a festa, ieri sera è andato in scena il primo della stagione: quello del Maestro Giovanni Allevi.
Visibilmente emozionato e con tutta l’umanità che lo contraddistingue, il pianista e compositore marchigiano ha intrattenuto il suo pubblico nella prima data, giá da giorni sold out, del suo tour: Hope. Una raccolta di 14 pezzi, alcuni originali, altri riarrangiati – o meglio – “alleviati” del repertorio musicale natalizio, passando dal classico/religioso al profano.
Si inizia con un piano solo per scaldare il cuore (e le mani del Maestro) con Aria, La stanza dei giochi e My family: ogni brano viene introdotto da Allevi con interessanti spiegazioni che permettono, anche ad un pubblico non troppo abituato alla musica classica, di accostarsi facilmente. Viene poi fatta entrare sul palco l’Orchestra sinfonica italiana e il vivo del concerto ha inizio: tratte da Hope ascoltiamo Symphony of life e Christmas Time, un medley delle più famose canzoni di Natale (da Jingle Bells a Bianco Natale) in cui tutti gli strumenti dialogano con il pianoforte.
Un altro annuncio arriva dalla bocca di Allevi per un altro ingresso importante: quello del coro polifonico dell’Orchestra di Parma che in prima battuta propone un Ave Verum di Mozart delicato e sottovoce, come mai era stato prima eseguito.
La parte di concerto cantata prosegue poi con un’insolita Oh Happy days in cui voci femminili e voci maschili dialogano in controcanto. Spazio anche alla musica sacra con Ave Maria, la Corale 147 di Bach, la Santa Lucia e L’Alleluia di Hendel. Cosa c’è di rock in tutto questo? Molto più di quanto ti potresti immaginare: innanzitutto la personalità fuori dal comune e garbata di un geniale Maestro d’Orchestra come Giovanni Allevi. La sua base classica gli permette voli pindarici ed esecuzioni fuori dagli schemi di brani del repertorio classico della storia musicale antica: se per certi versi le sue introduzioni possono apparire didascaliche agli habitué del genere, sono di estremo aiuto al pubblico più mainstream che conosce più “il nome” che la musica in sé (e questo è un concetto che ahimè investe molti generi artistici). E poi ci sono le storie dei compositori: lo sapevate, ad esempio, che l’allegrissimo Alleluia di Hendel fu scritto nel periodo di maggior depressione del musicista e che pare avesse deciso di smettere di comporre ritenendosi non all’altezza del ruolo? Solo gli amici più stretti riuscirono a spronarlo per andare avanti e dopo mesi di lavoro uscì quel capolavoro che proprio ieri Allevi ha eseguito in maniera magistrale.
Ma un concerto di Natale non è tale senza le voci bianche del coro degli scolaretti: ecco che per il gran finale fanno il loro ingresso i Pueri Cantori del Duomo di Milano: a loro Il Maestro affida la sua originale You Were a a child e il grande classico Silent Night. Il finale è tutto allegro sull’inno della nazionale di Calcio Italiana: Oh Generosa seguito dalla chiusa dell’immancabile Te Deum. Più di due ore di live per un ingresso delicato e gentile nel più classico dei Natali: grazie Allevi per questo regalo in anticipo, non abbiamo ancora acceso l’albero di piazza Duomo, ma il Natale è davvero arrivato con te in città!
Clicca qui per vedere le foto di Giovanni Allevi a Milano (o sfoglia la gallery qui sotto).
GIOVANNI ALLEVI- La scaletta del concerto di Milano
Aria (piano solo)
La stanza dei giochi (piano solo)
My family (piano solo)
Symphony of life
Christmas Time
Ave verum (Mozart)
Oh Happy day
The answer of love
Ave Maria (con soprano Silvia Pantani=
Corale cantata 147 Bach
Santa Lucia
Alleluia (Hendel)
Your were a child
Silent night
Oh generosa!
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Te Deum
