Articolo di Philip Grasselli | Foto di Elia Pisani
Siamo qui riuniti a parlare di Shygirl come ventata primaverile che spazza via il freddo e la pioggerella del tragitto dalla metro dell’aeroporto di Linate al locale: l’artista è, infatti, all’undicesima tappa della seconda parte del Nymph World Tour, che va a promuovere sia il suo primo album, “Nymph“, ma anche quasi tutta l’intera discografia prodotta finora.
Di primo acchito mi è sembrato di entrare al Toilet Club: luci soffuse, tantissima nebbia da macchina del fumo, musica da club e ambiente molto queer.
Alle 20:30 precise, quasi svizzere, a giostrare i CDJ-2000 del Magnolia si presenta una DJ filippina-inglese di grande talento: Angela Steps aka Angelita. Il repertorio per i suoi quarantacinque minuti di mix è abbastanza omogeneo, ovvero musica da club con i mitici TR-909 a scandire il tempo, stile Honey Dijon, Peggy Gou e Park Hye Jin, ma gradualmente con un finale più dubstep. Posso dirlo? Uno dei migliori DJ set di apertura, dal mio punto di vista, a cui abbia assistito in questo 2023.

Nel frattempo il pubblico è caldissimo, ha decisamente sconfitto qualunque timore legato al freddino che entrava nella tenda del Magnolia. Sul palco, invece, via il tavolo da DJ e spazio a questa scenografia molto semplice e “analogica”, composta da cinque pannelli in PVC che fanno trasparire le luci che si plasmano con il fumo generato. Vanno a completare l’ambiente due mezze sfere specchiate e, curiosamente, un grosso ventilatore, che ha un ruolo fondamentale sulla costruzione dell’immagine di Shygirl.
“Are you ready to party?!”
Certo che siamo pronti! “Woe” è la canzone d’apertura del concerto, che è altresì la prima traccia di “Nymph”, un assaggio del pop sperimentale con la voce di Shygirl che si confonde con gli effetti sonori di campioni riprodotti al contrario. Da qui è tutto in discesa e soprattutto in crescita di BPM, perché la discografia di Blane Muise (il suo nome nella vita di tutti i giorni) è anche tanta musica club, dance e techno anni ’90: potrei pensare a somiglianze con la musica di FKA Twigs, PinkPantheress, Sevdaliza e Sophie. Brani di due minuti che si susseguono a mitraglia, nessuno sta fermo, tutti sbracciano e soprattutto le luci stroboscopiche vanno a distorcere ancora di più l’ambiente circostante.
“When I think about romance, I think about the ending… like an orgasm.”
Non c’è solo l’eccellente produzione dei pezzi, ma bisogna fare attenzione anche ai testi, poiché Shygirl è molto esplicita, come in “BDE”:
“I need that BDE
Yeah, a certy guarantee to satisfaction
Urgh, get me moaning, get me ready for the action
Slow whines, yeah you like tease me, tease me”

BDE è l’acronimo di “Big Dick Energy” e va a raccontare in maniera decisamente chiara la libertà sessuale, su una base hip hop che diventa gradualmente più distorta che rimanda proprio la grande confusione dell’amplesso. Ma anche in “Shlut”, “Poison” e in buona parte di questo disco è presente questo discorso: non a caso il titolo dell’album di Shygirl è proprio “Nymph”.
Benché il live sia stato breve (55 minuti), è stato decisamente intenso: degna di nota la quantità di gente che usciva dalla tenda del Magnolia invernale sudata fradicia dai sei brani di bis che andavano al doppio dei battiti delle undici tracce precedenti.
Insomma, la sua prima volta a Milano è stata un successo: sentiremo sempre più parlare di lei in futuro, lo vedrete…
Clicca qui per vedere le foto di Shygirl in concerto a Milano (o scorri la gallery qui sotto).
SHYGIRL – La scaletta del concerto di Milano
Woe
Shlut
Freak
Honey (shorter)
Firefly
Heaven
Coochie (a bedtime story)
Cleo (Club Shy)
Tasty
Siren
Poison (Club Shy)
Thicc
Encore:
Missin u
Nike
Slime
Fake
BB
BDE
