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Reportage Live

MANUEL AGNELLI e il tour Ama Il Prossimo Tuo Come Te Stesso

Le foto ed il racconto di un concerto generoso, potente, sincero. In una parola: vero. Manuel Agnelli all’Alcatraz di Milano.

Articolo di Roberta Ghio | Foto di Federico Buonanno

In una fredda domenica sera di fine ponte, arriva all’Alcatraz di Milano, Manuel Agnelli, per farci ascoltare live il suo primo lavoro solista, Ama il prossimo tuo come Te stesso, nato durante il lockdown, uscito lo scorso 30 settembre. Con lui sul palco i Little Pieces Of Marmelade, ovvero Frankie (Francesco Antinori) e DD (Daniele Ciuffreda), scoperti dallo stesso Agnelli nell’edizione 2020 di X-Factor, Giacomo Rossetti e Beatrice Antolini.

Chi era nel locale di Via Valtellina domenica sera, ha assistito ad un live pazzesco. Un live generoso, come l’album (da cui prende il nome il tour), in cui l’artista dona tanto di sé, in maniera aperta e sincera. Una scaletta ricca, in cui canzoni del nuovo disco si alternano e si fondono ai fratelli maggiori per età, ovvero i brani che Manuel ha scritto e suonato con gli Afterhours, veri riferimenti della musica italiana e pilastri delle colonne sonore delle vite di migliaia di persone, che in quei brani trovano la traduzione, in parole, delle proprie emozioni.

Generoso anche per gli arrangiamenti potenti, creati da musicisti che, come il front man, non si risparmiano in alcun momento, passando da uno strumento all’altro, anche durante lo stesso brano, usando tutte le tecniche (vere e proprie maestrie in alcuni casi) per dare potenza, sia intesa nell’accezione di suoni formato schiaffi in faccia, sia nell’accezione più intima e profonda, di note che scavano dentro.

Potente, va da sé, è un altro carattere distintivo del concerto, ma non solo per la parte strumentale. La voce di Agnelli, nonostante una faringite, lascia tutti a bocca aperta e spalanca mondi, per non parlare poi della sua presenza scenica: pantalone in pelle e bicipite in mostra, vigoroso e possente, rapisce sia quando usa il microfono come un lazo, sia quando si sfoga sulla chitarra, sia quando si siede su un ampli sul palco e si rivolge intensamente al pubblico, quasi a cercare il contatto occhi negli occhi. Non è il solo tuttavia a trasmettere vigore: nonostante le differenti personalità, ognuno per la propria cifra, tutti i musicisti danno forza, passione e verità. Ma andiamo nel dettaglio della serata.

Quando arrivo stanno suonando il Little Piece of Marmalede, che con il loro rock anticonformista e aggressivo hanno già portato sotto palco tutti i presenti. Puntuale, alle 21.10, senza troppi effetti scenici, ha inizio il live, con la drammatica Severodonetsk, dal nome della tristemente nota città ucraina. Schiaffi elettrici da più parti, accompagnati dalle luci provenienti dalle robuste torrette led presenti sul palco, con Beatrice Antolini che si divide tra percussioni e piano, per un inizio concerto che fa dimenticare tutto.

Si prosegue sempre restando sul nuovo album, con Signorina Mani Avanti. Lo aveva dichiarato Agnelli che, nella fase creativa del disco durante il lockdown, non avendo una sala di registrazione disponibile, creava suoni con mestoli, pentole, scatole. Nel tour, oltre agli strumenti che ci si aspetta di trovare su un palco, anche grossi bidoni, suonati, in questo brano, da Giacomo Rossetti, che utilizza grosse catene e martelli. Chi non ha ancora assistito a concerti di questo tour può forse solo immaginare che muro di suono ci siamo trovati davanti.

Quello che accade per la tripletta Veleno, Non si esce vivi dagli anni ’80, Bungee Jumping non è facile da descrivere a parole. Il pubblico è presente più che mai, entra nei brani, cantando all’unisono, con una precisione, un fervore ed una passione tale da stupirsi a propria volta per la magia creata, nutrendola pezzo dopo pezzo. E Agnelli lo sa, capisce subito il tipo di amore che ha davanti e lo usa, nel modo più bello che c’è, tirando tutti dentro lo show e divertendosi, insieme al pubblico, insieme a noi.

Milano con la peste, una canzone d’amore, ma che parla anche della gente (così la introduce) cambia registro. Iniziata al piano da Manuel e Beatrice alle tastiere, è intensa e struggente.

Ma non solo cambi strumento, come ho accennato a inizio racconto. La voce femminile nella trascinante, a tinte primo R&R, Lo sposo sulla torna, è lasciata a Beatrice Antolini ed è anche l’occasione per cogliere un aspetto di Manuel genitore “Questo brano nel disco l’ho cantato con mia figlia Emma, ma stasera col ca**o che va le do in pasto!”. E bravo papà!

Il live, si è capito, è un susseguirsi di passato e presente. Quello che non c’è sfocia in maniera naturale in Ballata per la mia piccola iena, con il pubblico che fa da Caronte tra i due brani tenendo il tempo con le mani chiamando quasi l’intro di chitarra. Proci, nato da così tanti sentimenti, parla di amicizia è una sfida a quattro mani tra Manuel e Beatrice. I duelli complici di Agnelli con Frankie alla chitarra o DD alla batteria o Giacomo al basso sono momenti di goduria assoluta per noi del pubblico e per loro sul palco. C’è libertà e verità in tutto quello che succede.

Dopo l’epica Male di Miele, la toccante Ama il prossimo tuo come te stesso al piano chiude il primo set del live. Al rientro, si riprende dal piano con la struggente Tra mille anni mille anni fa, per poi salire con Non è per sempre ed il mantra scritto sul soffitto dalle voci del pubblico Il tuo diploma in fallimento è una laurea per reagire/puoi finger bene/Ma so che hai fame fino alla sbalorditiva Bye bye Bombay, dall’importante intro strumentale, carico di rumore, in cui i suoni si aggrovigliano in maniera maestosa e ci lasciano beatamente frastornati.

E appena parte il brano tutti a rivendicare quell’emozione, a prendere in prestito e fare proprie le parole di ormai 20 anni fa Io non tremo, è solo un po’ di me che se ne va! e ca….spita se le stiamo urlando tutti! Riprendiamo fiato durante il piccolo break che ci separa dall’ultimo set della serata.

Voglio una pelle splendida, magnifica e desiderata, è seguita da l’annus horribilis 1.9.9.6. che ci porta gradualmente (più o meno) ad un momento assoluto con Dea e Lasciami leccare l’adrenalina, che fanno impazzire tutti, sia sul palco (Frankie e DD incontenibili) sia sotto palco. Spunta pure qualche momento di sano pogo, fermato nel corpo probabilmente da motivi anagrafici, ma quasi certamente presente ancora ora nella testa di chi era al concerto. Chiude il live Ci sono molti modi ed un caloroso abbraccio tra palco e fan.

Un concerto strepitoso. Ci sono ancora alcune date, non perdetelo!

Clicca qui per vedere le foto di Manuel Agnelli in concerto all’Alcatraz di Milano o sfoglia la gallery qui sotto

Manuel Agnelli

MANUEL AGNELLI – La setlist del concerto all’Alcatraz di Milano

Severodonetsk
Signorina mani avanti
Veleno
Non si esce vivi dagli anni ’80
Bungee Jumping
Milano Con La Peste
Lo sposo sulla torta
Quello che non c’è
Ballata per la mia piccola iena
La profondità degli abissi
Proci
Padania
Guerra e Pop Corn
Male di miele
Ama il prossimo tuo come te stesso

Tra mille anni mille anni fa
Non è per sempre
Bye bye Bombay

Voglio una pelle splendida
1.9.9.6.
Dea
Lasciami leccare l’adrenalina
Ci sono molti modi

Written By

Nata e vissuta sul mare, da qualche anno a Milano dopo una parentesi romana. Cresciuta a pane e Bruce Springsteen, da un lato gli studi scientifico matematici, un lavoro nell'IT che mi appassiona, dall'altro l'amore per la pittura, la scultura, la fotografia, il teatro e i film di Sergio Leone. Amo sia visitare città, sia la natura e lo stare all'aria aperta. La musica è una costante nella mia vita, ogni momento ha una colonna sonora; amo soprattutto la musica dal vivo, unico modo per conoscere veramente un artista. Amo scrivere e sono alla costante ricerca del modo migliore per tradurre su carta le emozioni. Sono profondamente convinta dell'importanza dell'amare e del mettere passione in tutto quello che si fa... con anche un pizzico di ironia!

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