Il gruppo statunitense ha decisamente reso indimenticabile la chiusura annuale del parco immerso nei verdi colli padovani. Ad aprire l’evento il bravissimo Herself che ha saputo accogliere tutto il pubblico dell’Anfiteatro con il suo folk acustico piacevole e intimo, adattissimo accompagnamento ai panini caserecci e all’ottimo vino locale.
Un inizio fatto di accordi ritmati, equilibrati da parole sussurrate e carezzevoli ha di certo messo il pubblico nel mood giusto per sdraiarsi sull’erba e gustarsi l’esplosione di note stava per arrivare.
Dream Pop è l’etichetta che calza a pennello ai Mercury Rev e la scelta di farli suonare in un ambiente come quello del Venda è stata azzeccatissima. Le sonorità e melodie di Deserter’s Songs hanno fatto sicuramente sognare il pubblico gremito che non ha risparmiato applausi e complimenti per la peculiare esperienza di cui hanno potuto godere.
Anche per il gruppo si trattava di un’ultima data in Italia, dopo aver visitato i palchi di Milano, Savignano sul Rubicone e Roma, e questo gli ha fatto sicuramente tirare fuori il meglio, infatti hanno estratto dal loro cilindro psichedelico delle vere e proprie chicche come la cover di Sea Of Teeth degli Sparklehorse – in onore al compianto Mark Linkous.
Donahue e la sua sega suonata come un teremin con un arco di violino ci hanno fatto venire la pelle d’oca in I Collect Coins e sicuramente il cielo stellato di una location a dir poco eccezionale ha reso l’esperienza ancor più incantevole di quanto fosse possibile immaginare.
Che dire, complimenti vivissimi agli organizzatori dell’evento. Siamo curiosissimi di vedere cosa ci regalerà l’Anfiteatro in futuro!
