Articolo di Stefania Clerici | Foto di Katarina Dzolic
Come il vento mite della primavera ha piacevolmente invaso Milano in una domenica di sole di fine marzo, così ci soprende il piacevole ritorno a 3 anni di distanza dall’ultimo tour di Brunori Sas, che con la sua nostalgica freschezza ha deliziato l’Unipol Forum di Assago per una due ore di live tutta da cantare.
Sono state 6 le precedenti tappe del tour, che hanno toccato Vigevano, Firenze, Roma, Napoli, Bologna e che ora vedono la conclusione nella doppia data milanese del 30 e del 31 marzo.

Il minimalismo è rock
Manca poco allo scoccare delle 21.30 e Brunori sale sul palco senza fronzoli o colpi di scena: come una vera rockstar, luci forti e accese nel palazzetto, imbraccia la chitarra, e arriva la sua voce ad intonare Il Pugile, con cui inizia inaspettatamente il viaggio.
Dal secondo pezzo, Il morso di Tyson, entrano in scena i suoi musicisti, posizionati in un semicerchio di legno di palco più piccolo dentro allo stage più grande, che abbraccia il cantautore al centro, in una sorta di gheriglio di noce, che un po’ strizza l’occhio alla title track de L’Albero delle Noci.
23 canzoni e una band di 8 elementi che disegnano tra luci e suoni un concerto riarrangiato per l’occasione: ecco Stefano Amato al basso elettrico, violoncello e mandola contralto, Dario Della Rossa al pianoforte, piano elettrico, sintetizzatori, Simona Marrazzo con voce, solina, percussioni, Mirko
Onofrio al sax alto, flauti traversi, clarinetto basso, vibrafono, synth, cori, Max Palermo alla batteria e percussioni, Luigi Paese alla tromba e flicorno soprano, Gianluca Bennardo al trombone e flicorno baritono e Lucia Sagretti al violino, viella, voce, theremin, tutti sotto la direzione musicale di Riccardo Sinigallia e la supervisione di sound design di Taketo Gohara.

Tante chiacchiere, siamo brunoriani
Rotto il ghiaccio con i primi pezzi, Brunori si apre al suo pubblico e lo fa con la scanzonata ironia che lo contraddistingue, parlando di se stesso come “il cantautore” e costellando il live di battute e aneddoti memorabili del suo passato.
La setlist mescola pezzi più datati del suo repertorio, come L’uomo nero, Costume da torero e la struggente Come stai, scritta in occasione della perdita del padre, con pezzi del nuovo album (La ghigliottina, La vita com’è, Guardia giurata e Pomeriggi catastrofici) in un mix di ricordi che odorano di cassetto di legno nel quale la nonna conservava i fazzoletti ben stirati. Fa sorridere la storia del tragico e immangiabile polpettone di zia Giulia, preparato ogni domenica per il pranzo in famiglia e che puntualmente ogni domenica il padre di Brunori fingeva di mangiare, per poi arrotolarlo sul tovagliolo di carta e lanciarlo sulla strada di ritorno a casa all’uscita di Cosenza sud.
Il pubblico del Forum, gremito dagli spalti al parterre e che ha fatto registrare un sold out per entrambe le serate, dialoga apertamente con l’artista e se non mancano i cori dagli spalti con i “Vai Dario” o gli striscioni che lo ritraggono insieme a Vessicchio su un fotomontaggio dei Bronzi di Riace, c’è anche spazio alle emozioni toccanti, come sulle note della ballad Per due che come noi, sui visual dei filmati di famiglia girati in super8 di Per non perdere noi, e ancora sulla serenata in dialetto calabrese di Fin’ara luna.
L’affetto consolidato e di lunga data con i suoi fan permette a Brunori di scherzare: “è tutto fatto a scopo di lucro”, ammette, ma anche di non prendersi troppo sul serio, concedendosi un assolo rock nella cover dei Metallica di Master of Puppets, insieme a improvvisazioni più ricercate come la coda strumentale di Lamezia-Milano o ancora salti negli anni ’90 con le atmosfere quasi analogiche di una Più acqua che fuoco in cui pare davvero di essere stati catapultati nell’estate del ‘94 al bar del corso e rivedere il rigore di Baggio.

La leggerezza salverà il mondo
L’ultima parte del live è struggente, rassicurante e necessaria: su Kurt Cobain le luci dei telefonini si accendono in una costellazione di stelle digitali che aprono lo scenario verso il cielo nero della Luna nera. Sulla black ballad di Colpo di Pistola i toni si riaccendono musicalmente per poi colorarsi con il duetto inaspettato insieme ad Emma Nolde (che ha aperto il live alle 20.30 circa) sulla poetica La vita vissuta.
E’ un crescendo di poesia e di certezze di quelle che sono le pietre miliari della musica brunoriana: l’attesissima e cantatissima Canzone contro la paura conclude il set, per lasciare spazio ad una sessione encore del tutto “chiamata” dallo stesso Brunori che prima di uscire chiede al Forum di essere accolto di nuovo on stage sul grido di “dentro dentro”, azione perfettamente coordinata e premiata con la prima strofa di Guardia ’82 tutta cantata dal pubblico in coro unisono.
Alla conclusione del 31 d’agosto, ritorna sul palco anche la band per il gran finale del concerto con La verità e il successo sanremese de L’albero delle noci, dedicata alla figlia Fiammetta. Con questa chiusa delicata, intima e dolce arriva la conferma dell’autenticità della poesia brunoriana, amata dai fan di vecchia data e dai new-by arrivati probabilmente con il successo mainstream di Sanremo.
La bellezza de L’albero delle Noci continuerà a diffondersi nel tour estivo, previsto con una grande festa a Roma nell’arena del Circo Massimo il prossimo 18 giugno, per proseguire in lungo e largo della Penisola da fine giugno (28/6) a Codroipo (UD) fino ad agosto (23/8) a Montesilvano (Pe), per una chiusura in grande stile all’Arena di Verona il 3 ottobre. Tutte le info su date e biglietti ancora disponibili sono qui
Non perdetevi la possibilità di cantare anche certe “stupide canzoni” che possono comunque aiutare a ritrovarsi e a “ricordarti chi sei”.
Guarda la fotogallery del concerto di Brunori Sas a Milano o clicca qui
Brunori Sas – la scaletta del concerto di Milano
Il pugile (Dario solo)
Il morso di Tyson
La ghigliottina
L’uomo nero
La vita com’è
Come stai / Please Don’t Go
Il costume da torero
Pomeriggi catastrofici
Guardia giurata
Per due che come noi
Master of Puppets (Metallica cover)
Capita così
Lamezia Milano
Più acqua che fuoco
Al di là dell’amore
Per non perdere noi
Fin’ara luna (Dario solo)
Kurt Cobain
Luna nera
Colpo di pistola
La vita vissuta feat. Emma Nolde
Canzone contro la paura
Encore:
Guardia ’82 (Dario solo)
La verità
L’albero delle noci
