Go Down Records
Con un titolo così fortemente evocativo gli Swede non sono molto originali, il sound poi è ben ancorato agli anni ’70. Tuttavia, non si può non essere concordi con loro nella rivendicazione che il rock non è morto. Il tiro di queste dieci canzoni è purissimo rock’n’roll con matrice punk ’77 newyorkese, con influenze stoogesiane / australiane da un lato e springsteeniane / bambole della grande mela dall’altro. Il quartetto, infatti, spara staffilate metalliche a più non posso, ma non dimenticano le origini del r’n’b, con cui innervano alcuni brani (“Saturday morning”).
Tuttavia i pezzi più esaltanti sono i primi tre. “Rock’n’roll is (Un)dead parte con le rollate stoogesiane e con l’enfasi del primo Springsteen di “Sea of blood”, prosegue con il punk in salsa Johnny Thuunders di “Lads come on” e si conclude con l’intrigante incrocio tra le New Yok Dolls e gli Stooges di “Strange”. Gli Swede in questo disco non si limitano al rock’n’roll più veloce, anche se fanno ulteriori salti indietro nel tempo giungendo agli anni ’50 in “Johnny B. Coole”, perché dimostrano di saper suonare un rock completo e dialettico, denso di momenti evocativi e maturi in “W.D. (Walking Dead)”.
