2016 Costello’s
Si viaggia a fianco di un equilibrio di suoni e colori con la giusta alternanza di belle sensazioni. SOAR dei The Floating Ensemble ha la padronanza e una evidente maniera di manovrare suggestioni emotive con una discreta perseveranza alle “visioni”, nove placente sonore rarefatte che prendono da respiri Nashiani Looking back, Spark, Let me see, e pizzichi math Shining days, The winter fire, Sudden flare la loro essenza vitale, una bella mescolanza di caratteri che appassiona e fa muovere cuori e culi.
La band di Imola crea una punteggiatura che introduce sostanzialmente elementi e nuovi “codici” nell’underground, e, oltre un disco di alito internazionale, ha la concezione sonica decisamente estemporanea, una “relazione profonda” con la sensualità dei dischi fabbricati per resistere e non per passare quei dieci minuti di innocua presenza stereo. C’è sempre un valido motivo per rimanere incollati ad una tracklist, uno di questi è proprio qui.
[embedvideo id=”HXLwXZsK4HM” website=”youtube”]