Sub Pop
Dieci anni esatti si sono fatte attendere le tre ex riot girl. È stata dura, ma ce l’abbiamo fatta e l’attesa è stata ben ripagata. Certo che “The woods” rimane il loro apice, per cui ripartire dal dopo quel disco non è stato facile. Tuttavia, Corin Tucker, Carrie Brownstein e Janet Weiss non si lasciano intimorire da nessuno, ancor meno dal loro passato, per cui con la sfacciataggine punk che le ha sempre contraddistinte hanno preso di petto la sitauzione e si sono buttate in questa nuova avventura. “No cities to love” è moto umorale, con vari cambi di tempo ed intrecci sonori.
Evidentemente questo è stato lo strumento che le tre musiciste hanno utilizzato per trovare nuove risorse, oltre ad un nervosismo, a tratti isterico, ma mai eccessivo e funzionale ad un disco rock. A brani sostanzialmente pop-rock, come la title-track o “Hey darling”, le SK forniscono l’antitdoto della carica insita nella scandagliata “Gimme love”, le staffilate iniziali di “No athens” e soprattutto il post-punk di “Fade” e la tirata “A new wave”. Per certi versi avrebbero fare di più, ma noi ci accontentiamo e le ringraziamo per essere tornate più cariche che mai.
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