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È un disco sporco e sudato, questo terzo lavoro dei Miami & The Groovers, un disco dedicato a chi resiste a questa crisi imposta a chi sta in basso dai grandi potentati economici. “Good thing” è un atto politico di speranza, accompagnato dal miglior sound di stampo Usa. In queste tredici tracce si respira solo aria ‘americana’, quella delle ballatone che hanno fatto grandi Neil Young e Tom Petty, Bob Dylan e Bruce Springsteen, ma anche Johnny Diesel e Calvin Russel, con tanto blues nelle orecchie e tanta voglia di viaggiare.
Il gruppo romagnolo riesce tanto ad addolcire con ballate intime e romantiche come “Always the same” o con gli archi di “Walkin’ all alone”, quanto ad infiammare la coscienza degli ascoltatori con i ritmi jungle alla Bo Didley di “Under control” o con quelli circolari e frizzanti di “The last r’n’r band” e di “Burning around”. Non disdegnano virate verso il folk, in questo caso irlandese nella conclusiva “We’re stilla live”. C’era proprio bisogno di questa rock’n’roll band sperando che non sia l’ultima in circolazione.
Vittorio Lannutti
