Wallace
Quinto disco in nove anni di carriera per il gruppo jesino dedito ad un posthc fragoroso e d’avanguardia. Tuttavia, con questo nuovo lavoro il quartetto si arrotola su sé stesso e dalle trame musicali si evince una necessità di riappropiarsi di certi stilemi del hardcore che nei dischi precedenti si volevano superare. Le chitarre sono particolarmente circolari e riflessive e ‘stranamente’ in alcuni frangenti lambiscono i territori del post rock (“Reich reich”, “Tua sorella”).
Più che nel passato i Gerda manifestano l’esigenza di mostrare il legame con il post-punk che va dai Mission of Burma in poi. La ritmica sincopata e sempre serrata di Compagnucci e Pasquini emana una tensione che si amalgama con la voce tiratissma di Turcio, mentre la chitarra di Villotta se ne parte con fraseggi e dilatazioni. Insomma la catarsi di cui sono ormai dei maestri i Gerda, questa volta spinge all’interno di sé stessi in cerca delle loro radici musicali: il post-punk.
L’ossessione ritmica ha lasciato il posto ad una sostanziale malinconia cullata, che può esprimere disperazione (“Fucked up voice”) o decidere di scendere agli inferi (“Iridio”), ma può anche lasciare senza fiato per eccesso di velocità (“Night and fog in Vallesina”). “Your sister” giunge in tempo per inserirsi tra i migliori dieci dischi italiani.
