Go Down Records
Torna a spaccarci i timpani con riff graffianti, punk-garage e psichedelici Dome La Muerte uno dei reduci italiani del punk più puro, con un disco no compromise. Il lavoro è tirato e deciso e non fa sconti a nessuno, come nella migliore tradizione punk. Il valore aggiunto di questo disco è il richiamo alle radici blues (“Bad trip blues again”), infatti, la linea del disco va dalle dodici battute al punk, passando per dilatazioni lisergiche (“Broken chains”).
Dome La Muerte non solo ha condiviso il palco con Iggy and The Stooges, ma quelle sonorità le ha fatte sue, la cover di “Little doll”, infatti, rispecchia la potenzialità hard rock e solo grazie a questa versione è comprensibile quanto quegli Stooges siano stati propedeutici per gli Alice In Chains. Vedete! Seppure fuori tempo massimo la storia del rock è affascinante, perché è diventata ciclica e piena di ricorsi storici, ma mai uguale a loro stessi.
Il garage-rock espresso in molti di questi brani, infatti, se è accostabile a quello della metà degli anni ’70, pre-esplosione punk, va letto alla luce di questi quarantanni di punk e dintorni, che Dome La Muerte non solo ha fatto suo, ma ha anche contribuito a creare.
