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Stringimi e dimmi che sarà per sempre: intervista ad ALBASAX

Albasax, al secolo Daniele Dominici, è un cantautore, polistrumentista e performer romano laureato al Conservatorio di Santa Cecilia. Da qualche giorno è disponibile “Stringimi e dimmi che sarà per sempre”, il suo nuovo singolo scritto insieme al figlio di Vasco, Davide Rossi.

Una canzone liberatoria, che chiede di essere soprattutto ballata perché proprio attraverso il movimento del corpo indotto dal brano, la musica ci permette di stringerci e abbracciarci. Tra nostalgia e malattia.

Quando nasce la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica nasce circa 14 anni fa, quando alle scuole elementari iniziai a suonare per gioco il flauto dolce…da lì è iniziata la magia.

Se dovessi dire con una frase chiave che cos’è per te la musica quale useresti?
Ripeterei all’infinito la stessa che è stata utilizzata nel testo del nuovo singolo: “Complice di follia, dea della nostalgia, sei la mia malattia…l’amore di sempre”.

A proposito del nuovo singolo, è uscito “Stringimi e dimmi che sarà per sempre”, ce ne vuoi parlare?
È un brano scritto insieme a Davide Rossi, abbiamo lavorato in studio come dei pazzi per portare a casa un brano che potesse essere polifunzionale…o meglio che funzionasse bene sia in versione originale che in versione acustica (piano e voce). Quando parlo di brano polifunzionale intendo dire che quella canzone deve emozionare la gente in qualsiasi modo venga suonato…il messaggio deve arrivare comunque vada.

Quanto conta per un artista la contaminazione e quali altri stili musicali ti piacerebbe sperimentare in futuro?
Sono uno a cui piace tantissimo sperimentare, vedi la tuta a Led che indosso. 🙂 Io sono un cantautore, amo il pop e amo alternarlo con pezzi di electro pop/dance come questo appena uscito perché credo che ogni canzone nasca in un determinato modo e che debba assolutamente rimanere tale senza stare a pensare a troppe cose. Amo mescolare il mio pop da cantautore (usciranno presto brani in piano e voce e brani molto più “soft” con la band) al pop elettronico in cui si balla e ci si diverte. 

Hai un sogno nel cassetto, dal punto di vista professionale, che ti piacerebbe realizzare?
Mi piacerebbe esibirmi dentro a uno stadio, davanti a più persone possibili facendole emozionare e divertire allo stesso tempo. Lo so, è un sogno enorme ma io lavoro e lavorerò ogni giorno della mia vita per far sì che questo sogno si realizzi, costi quel che costi…

Prossimi progetti? Ti stai preparando a nuove composizioni?
Sì, certamente, stiamo lavorando come dicevo prima a dei brani piano e voce, più pop, che usciranno prossimamente. Da settembre inizieremo a pensare seriamente al discorso dei live, preparando uno show che sia il più accattivante possibile. Mi piacerebbe che fosse diviso in due momenti, il primo fatto di brani volti ad emozionare il pubblico in modo che si possa immedesimare in ciò che scrivo, siano emozioni o problemi comuni che appartengono a tutti. Nella seconda parte dello show indosserò la tuta a led che mi contraddistingue e si ballerà sopra a questi problemi, uscendo fuori da quella che è la realtà anche solo per qualche canzone. Fa sempre bene ricordarsi che un modo per tornare a splendere dopo qualsiasi periodo buio c’è sempre.

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