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Interviste

Le cose che non contano: intervista a MONTONE

Accompagnato dal singolo “Le cose che non contano” è uscito “Una lunga notte” il nuovo EP di Montone, musicista polistrumentista e autore che ha militato in tantissime band prima di iniziare a scrivere le sue canzoni in italiano nel 2017 e pubblicare nel 2019 il suo primo album. Ecco cosa ci ha raccontato in occasione di questa sua nuova uscita…

Come nasce Montone? Quanto il tuo lato artistico si riflette nella vita di tutti i giorni? 

Il progetto “Montone” nasce dopo diverse esperienze come musicista, cantante in diverse band. È un punto di arrivo, se vogliamo, al cantautorato e alla scrittura di canzoni in italiano. Il mio lato artistico si riflette molto nella vita di tutti i giorni, fondamentalmente perché non passo un giorno senza pensare alla musica, senza farla o senza ascoltare qualcosa di nuovo. 

Lo scorso 8 aprile è uscito “Una lunga notte”, il tuo primo EP. Che sensazione hai provato il giorno dell’uscita? 

Sono sempre emozionato quando esce un nuovo lavoro, perché lo vedo come il coronamento di un duro lavoro, un po’ come una liberazione, nel senso buono, perché riesco a esternare cose che solo la musica mi permette. 

I quattro brani che contiene l’EP sono eterogenei e ricchi di differenze. Come viene creata una tua canzone, soprattutto a livello strumentale? 

Parto sempre da un’armonia alla chitarra o al pianoforte. Poi comincio a costruirci intorno tutto il “beat”, iniziando già a registrare parti di batteria, basso e la melodia della voce. Molto spesso il testo arriva alla fine. 

È difficile inquadrare il tuo genere musicale. Possiamo dire che ti identifichi nella molteplicità, in questo non essere facilmente identificabile? 

Sicuramente sì, perché pure venendo dal mondo dell’indie rock, ascolto e amo tanti altri generi, dal cantautorato all’elettronica, dall’hip hop alla musica sperimentale. E tutto ciò indubbiamente converge nella mia scrittura. 

C’è una frase particolare o una parola, che sei solito ripeterti quando le cose vanno male? O ovviamente anche quando le cose vanno bene?

Beh, di solito urlo qualche parolaccia in entrambi i casi…Diciamo che comunque ho imparato a gestire abbastanza bene entrambe le situazioni. 

Ringraziandoti per la chiacchierata, vorremmo chiederti se i nostri lettori possono sperare in un tour estivo. 

Probabilmente qualcosa a Roma. Spero di poter riprendere con un tour vero durante l’autunno. 

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